NIKKI SIXX

È iniziato il countdown per la fine del tour di addio dei MÖTLEY CRÜE che il 31 dicembre toccherà il Los Angeles’ Staples Center come ultima tappa. Un centinaio di date da sold-out che sono state un’esplosione, letteralmente grazie agli effetti pirotecnici, sulle note di successi come Kickstart My Heart, la hit del 1989 che, parole testuali del bassista, durante quest’ultimo tour ha fatto “sputare sangue” a Nikki Sixx.

Ad un certo punto, verso la fine, Tommy [Lee] si alza a dodici metri da terra. Mick [Mars] è su una piattaforma a circa sei metri da terra. Io e Vince [Neil] stiamo volando trasportati dalla folla su queste enormi braccia meccaniche, che si muovono in ogni direzione. Io sto sputando sangue. Le braccia meccaniche stanno sparando fuochi artificiali. C’è un gigantesco pentagramma in fiamme. L’intero palco è circondato dalle fiamme. Ci sono esplosioni ovunque. Stiamo sparando più coriandoli di quanti non ne abbiate mai visti! E lo stiamo facendo mentre suoniamo uno dei più grandi pezzi della nostra carriera” così immortala il momento il leader dei CRUE a Rolling Stone.

Gli show del gruppo sono sempre stati di per sé un’orgia di esplosioni e acrobazie di ogni genere, ma per questo tour si è abbattuta ogni barriera del possibile e del sensato facendo addirittura viaggiare la batteria su metri e metri di montagne russe e munendo il basso di lanciafiamme.

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Guardandosi indietro, però, Nikki Sixx vede la band come uno sfizio avuto in gioventù e segnato dalla strafottenza che “proveniva da paure e dubbi”, mentre l’addio si avvicina sempre più.

C’è una grande differenza tra avere fiducia in se stessi ed essere strafottenti. La strafottenza proviene dalla paura e dal dubbio. Guardo indietro e ripenso alle cose che ho detto da giovane. Erano stronzate. Più sei sicuro di te stesso, più ti puoi lasciar andare e fidarti del fatto che le persone nel tuo giro siano capaci di fare quello che hanno affermato di saper fare. Tutto questo mi ha reso un musicista migliore all’interno della band, dopotutto.”

Nella vita sono un tipo posato, mi piace avere un atteggiamento positivo verso la vita per guidare, ad esempio, i miei figli e le persone intorno a me. Nei MÖTLEY CRÜE ho lasciato che tutto cadesse a pezzi – era il mio desiderio proibito. Stiamo invecchiando, alcune volte bene, altre male, e le rughe accentuano la bellezza. Questo sfacelo sembra essere ciò che piace alle persone. Non dobbiamo crescere per forza, quindi perché dovremmo?

Nikki Sixx si è definito poco tempo fa l’“anti-rockstar” per eccellenza.

Secondo il bassista, inoltre, una delle lezioni più preziose imparate gradualmente negli anni è stata abituarsi a delegare i compiti a quelli intorno a se stesso. A riguardo aggiunge che non solo non ama più scrivere musica da solo – “è noioso” –, ma preferisce una jam con i suoi compagni di band e l’eccitazione che ne deriva.

Più sono capace di sedermi in silenzio e stare bene con me stesso, più posso fare casino – per quanto sia ironico. Più calco i palchi e più sono tranquillo prima di entrare in scena perché intendo uscire e scatenarmi. Con i MÖTLEY CRÜE era una guerra, sul palco. Con i SIXX:AM è completamente diverso. È un approccio più calmo e composto.

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Con queste ultime dichiarazioni, Sixx ribadisce le sue intenzioni in campo musicale, ovvero dedicarsi a quello che finora era stato il suo side-project nei prossimi due anni a venire e, perché no, sfornare nuova musica – senza tuttavia rinunciare a suonare le canzoni dei CRUE, come aveva invece affermato precedentemente.

L’ho detto perché volevo che le persone mi ascoltassero. Volevo che ascoltassero i cinque singoli dei SIXX:AM, il nuovo album, dato che abbiamo fatto due anni di tour” ha spiegato il musicista.

Per ora, il bassista ha finito di registrare le sue parti strumentali per i pezzi del nuovo doppio album della band mentre James Michael e Dj Ashba stanno rifinendo le parti vocali e di chitarra.

Come istantanea delle ultime date delle tour finale, Vince Neil e soci hanno invece rilasciato un video registrato nel backstage con interviste e riprese delle spettacolari coreografie, pirotecniche e non, realizzate sul palco.

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Giulia Rettaroli nasce nel 1996, milanese doc, e si diploma perito turistico appassionandosi sin da subito a lingue e culture straniere. Allo studio si affiancano naturalmente la passione per il cinema (sci-fi e classici del genere horror in primis) e per la musica. Dischi, biografie, documentari, vecchi numeri di Melody Maker e Rolling Stone trovano posto tra chitarra e amplificatore e si moltiplicano negli anni alla scoperta del sound di artisti come Led Zeppelin, Black Sabbath, Beatles oltre che di Pink Floyd, Motörhead, Nirvana e via dicendo. Personalità come Frank Zappa e Lester Bangs incidono inoltre fortemente nel suo senso critico. Oggigiorno si diletta nello studio del danese, nel collezionismo di dischi che hanno fatto la storia della musica e, naturalmente, nella scrittura di recensioni et simili.

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