LEMMY

Negli anni sono stati diversi i rocker a raccontare i loro primi incontri con leggende come i MOTÖRHEAD e il loro frontman. Divertenti o seri, diretti o meno, i consigli di Lemmy sono stati sempre seguiti e non senza buoni risultati!

Kilmister ha infatti salvato la carriera dei TWISTED SISTER, costretto il leader dei THE DAMNED a restare sveglio per guardare interessantissimi video sulla Wehrmacht, insegnato a Keith Emerson (EMERSON) l’importanza di un vero coltello, imbarazzato Brian May (QUEEN), aiutato William DuVall (ALICE IN CHAINS) a pagarsi l’affitto e consigliato ai TERRORVISION di non sprecare francobolli per le loro madri.

E ora così vogliono ricordarlo Dee Snider e amici raccontando il loro primo incontro con il leggendario bassista.

  • “A VOSTRA MADRE NON FREGA UN CAZZO”

Queste le parole che il bassista rivolse nel 1993 a Tony Wright, leader dei TERRORVISION, allora band spalla dei MOTÖRHEAD, durante il loro primo tour europeo.

Erano le 9:30 del mattino. Stavamo facendo colazione e scrivendo cartoline da spedire a casa. Lemmy entrò con una bottiglia di Jack in mano, naturalmente. Noialtri alzammo lo sguardo sentendoci leggermente in soggezione e lui ci disse con quella sua pronuncia strascicata: ‘Vi rendete conto che a vostra madre non frega un cazzo?’”

  • “NON È IL MOMENTO DI FARE L’ORGOGLIOSO”

William DuVall degli ALICE IN CHAINS ricorda bene un pomeriggio in cui stava guidando in giro per West Hollywood cercando di far sopravvivere la sua band di allora, i COMES WITH THE FALL.

Accostai in un vialetto, alzai lo sguardo e vidi Lemmy che si avvicinava alla mia macchina. Si sporse e mi chiese se potessi dargli un passaggio al suo strip club preferito. Durante il viaggio parlammo di un sacco di argomenti – la musica, la storia, la Seconda Guerra Mondiale. Era estremamente ben informato ed erudito. Quando accostai fuori dal club, Lemmy tirò fuori un paio di bigliettoni da 20 dollari e me li allungò. ‘No, amico, non c’è problema, davvero’ dissi. Lui rispose: ‘Andiamo, vedo che viaggi con il freno tirato. Prendili. Ne hai bisogno. Non è il momento di fare l’orgoglioso. Ho apprezzato il passaggio e la chiacchierata.’ Così presi il soldi, lasciai scendere Lemmy e ripartii.”

“La verità è che ne avevo bisogno. Avevo rischiato tutto per venire a Los Angeles con la band. Avevo preso in affitto un appartamento un paio di settimane prima ed ero ancora a corto di soldi perché non potevo permettermi un rimpiazzo decente. Apprezzai la semplicità e la schiettezza del discorsetto di Lemmy. Lemmy era davvero un tipo singolare.”

  • “SE DOVETE USARE UN COLTELLO, USATENE UNO VERO”

Alla fine del 1960, non molti ne saranno a conoscenza ma Lemmy era il tour manager dei THE NICE, band in cui ai tempi militava Keith Emerson degli EMERSON.

Eravamo nel nostro ‘periodo di arte distruttiva’, per dirla con un termine di Pete Townsend. Lemmy venne da me dopo lo show. ‘Se dovete usare un coltello, usatene uno vero’ e così dicendo mi diede due coltelli che Hitler aveva usato in gioventù. Era un avido collezionista di cimeli della Seconda Guerra Mondiale – non che idolatrasse gli orrori di quel conflitto, assolutamente no. Il suo ragionamento era: se devi mandare un esercito in guerra, vestilo in modo che si senta bene e appaia altrettanto bene. Gli inglesi, a detta di mio padre che lavorava tra gli ingegneri reali, avevano dei vestiti davvero rovinati. Di conseguenza, il morale era basso. E i nemici se ne accorsero. Era così anche con Lemmy. Lui vestiva solo di nero.”

  • “LA SUA IDEA DI DORMIRE NON AVEVA NULLA A CHE FARE CON NIENTE DI SIMILE”

Captain Sensible dei DAMNED non ha dubbi sul fatto che Lemmy fosse un tipo divertente o, quantomeno, che amava divertirsi. Una notte, dopo aver suonato al Marquee Club di Londra, rimase a dormire dal bassista per non dover affrontare il lungo viaggio di notte. “Stare con Lemmy era interessante, se non altro. La sua idea di dormire non aveva nulla a che fare con niente di simile. Ogni volta ce ne stavamo svegli tutta la notte a guardare video sulla Luftwaffe [N.d.R. aviazione militare tedesca della Wehrmacht] e quando mi addormentavo, lui mi lanciava un portacenere addosso urlando: ‘Ti stai perdendo la parte più bella!’. Mi svegliavo sempre con il grande uomo che annunciava che era ora di colazione Sì, erano le 10:30 di mattina e i pub erano aperti.”

Per essere un vecchio rocker brizzolato, Lemmy aveva un certo fascino contorto; si trascinava sempre nei camerini dei DAMNED con un uccello sulla spalla. Anche togliendo il fatto che fosse una rockstar, rimaneva comunque un gentleman dai costumi di una volta. Non l’ho mai visto essere davvero scortese con nessuno – non che non lo meritasse, perlomeno. Mi mancherà il vecchio bastardo”.

  • “LEMMY MI DEDICÒ L’AMERICA”

Tra gli altri, anche il cantante dei TWISTED SISTER, Dee Snider, ha affiancato i MOTÖRHEAD agli albori della sua carriera. In particolare, Snider ricorda la prima apparizione della sua band in Inghilterra, al Wrexham Festival, nel 1982.

Nessuno aveva visto la band laggiù. Eravamo finiti con qualche special-guest fuori di testa, senza alcun album. Dovevamo uscire sul palco alla luce del giorno, cosa che non avevamo mai fatto. Avevamo sentito che altre band che si truccavano erano stati presi a bottiglie sul palco così eravamo abbastanza terrificati – si parlò addirittura di non indossare i costumi sul palco. Dissi: ‘Ho attraversato l’inferno con questo costume, non me lo toglierò adesso!’ Così stavamo uscendo ma Lemmy sentì l’odore di merda, dal momento che ci stavamo cagando addosso. Entrò nella stanza e disse: ‘Vado per primo io ad introdurvi, ragazzi’, che si rivelò essere la cosa più graziosa che un headliner potesse mai fare. Uscimmo sul palco. Le bottiglie erano tornare e le persone erano pronte a lanciarle quando Lemmy uscì e tutti gelarono. Lui disse: ‘Questi sono alcuni dei miei amici dall’America. Dategli un ascolto. Twisted Sister!’ Suonammo un set assurdo e i fan impazzirono. Fu una delle reazioni più memorabili della mia carriera.”

Dopo averli introdotti però, Lemmy chiese il favore indietro a Snider, che si ritrovò così ad introdurre i MOTÖRHEAD. “Tornai sul palco e tutti impazzirono. Lemmy mi aveva dedicato l’America! Fu una di quelle notti che non dimenticherò mai. Lanciò i TS nel Regno Unito e, di conseguenza, nel mondo. Se Lemmy non si fosse offerto di aiutarci, sarebbe stata una storia del tutto diversa da raccontare”.

  • “HO CERCATO DI COMPLIMENTARMI CON LEMMY, MA MI HA GUARDATO DIVERTITO”

Il frontman dei MOTÖRHEAD ribadì ciò che aveva detto già a Wright e DuVall su francobolli e orgoglio, ovvero il sempreverde “Non sprecate il vostro tempo con queste cazzate”, questa volta rivolto a Brian May.

Lo storico chitarrista dei QUEEN ricorda in un post (http://brianmay.com/brian/brianssb/brianssbdec15.html#30) sul suo blog come durante il loro primo incontro “le parole non venissero facilmente, specialmente sapendo che Lemmy avrebbe riso in faccia a tutti noi che cercavamo di fargli complimenti per il fatto di essere un eroe!

Continua: “Ogni volta che provavo a dire qualsiasi cosa per complimentarmi con Lemmy, lui mi rimetteva a posto con uno sguardo divertito e sprezzante. Ma senza dubbio era un qualche tipo di eroe”.

Non ero uno dei suoi amici più stretti ma ci incontravamo spesso e lui riusciva sempre a dirmi qualcosa di scioccante e rispettoso, lasciandomi disarmato, perché odiava essere elogiato. O almeno, così sembrava. Una delle mie più care amiche visse con Lemmy per 10 anni e mi parlò sempre di lui come un uomo tenero, davvero diverso dalla ‘faccia pubblica’ che non toglieva mai il suo sguardo da duro verso il mondo. Lemmy era un uomo altamente acculturato e informato e, allo stesso tempo, trovandolo attaccato alla macchina della frutta per gran parte della notte al Rainbow Bar and Grill sul Sunset Strip non lo avresti mai immaginato. Ecco perché quel posto, parte della storia del rock’n’roll, porterà sempre il marchio della sua anima”.
whiskyagogolemmy

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Giulia Rettaroli nasce nel 1996, milanese doc, e si diploma perito turistico appassionandosi sin da subito a lingue e culture straniere. Allo studio si affiancano naturalmente la passione per il cinema (sci-fi e classici del genere horror in primis) e per la musica. Dischi, biografie, documentari, vecchi numeri di Melody Maker e Rolling Stone trovano posto tra chitarra e amplificatore e si moltiplicano negli anni alla scoperta del sound di artisti come Led Zeppelin, Black Sabbath, Beatles oltre che di Pink Floyd, Motörhead, Nirvana e via dicendo. Personalità come Frank Zappa e Lester Bangs incidono inoltre fortemente nel suo senso critico. Oggigiorno si diletta nello studio del danese, nel collezionismo di dischi che hanno fatto la storia della musica e, naturalmente, nella scrittura di recensioni et simili.

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