LEMMY

Lemmy esce da un bar… no, non è una barzelletta di pessimo gusto, è solo l’inizio dell’ultimo spot per il quale il bassista dei MOTÖRHEAD si prestò poche settimane prima di passare a miglior vita.

Nel promo per l’azienda finlandese di latte Valio, il musicista cammina con tanto di bastone in una piazzola appena fuori da un bar, sulle note del famoso valzer di Strauss.

Si guarda intorno, come se dovesse combinarne una delle sue, poi si volta verso l’obbiettivo e dice nella sua tipica parlantina strascicata: “Non ho mai bevuto latte e mai lo farò… stronzi!

La scena si chiude con un sorriso a trentadue denti (o comunque a molti denti, considerando che si tratta di Lemmy), di quelli che sono fioccati l’ultima volta ai Revolver Golden Gods Awars di cinque anni fa, quando era nel backstage con il suo amico Dave Grohl.

Infine lo schermo si fa bianco, l’immagine si ferma ma la musica continua. “Ian ‘Lemmy’ Kilmister, 1945-2015” si legge in primo piano. “Alziamo i bicchieri in tuo onore”. Bicchieri pieni di latte, ovviamente.

Lo spot, ultimato postumo dalla Valio, ha voluto ricordare in questo modo, con una sequenza finale che vede scorrere un lungo epitaffio, l’eccezionale vita del rocker inglese.

Erano nel bel mezzo della post-produzione quando ci è giunta la notizia della morte di Lemmy. Abbiamo pensato di non mandare in onda la pubblicità… avevamo realizzato solo la parte del video che non era compresa dallo script originale, ma che metteva in chiaro lo spirito di Lemmy così abbiamo deciso di tagliare e farla diventare un tributo” spiega Jussi Lindholm, a capo della società, al Guardian.

Oltretutto, ciliegina sulla torta, siamo contenti di aggiornarvi sull’idea che alcuni fan inglesi avevano avuto di portare “Ace Of Spades” al primo posto della classifica di Billboard: missione compiuta! Nella tarda giornata di oggi la canzone ha infatti raggiunto il podio della chart a oltre trentacinque anni dalla sua pubblicazione.

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Giulia Rettaroli nasce nel 1996, milanese doc, e si diploma perito turistico appassionandosi sin da subito a lingue e culture straniere. Allo studio si affiancano naturalmente la passione per il cinema (sci-fi e classici del genere horror in primis) e per la musica. Dischi, biografie, documentari, vecchi numeri di Melody Maker e Rolling Stone trovano posto tra chitarra e amplificatore e si moltiplicano negli anni alla scoperta del sound di artisti come Led Zeppelin, Black Sabbath, Beatles oltre che di Pink Floyd, Motörhead, Nirvana e via dicendo. Personalità come Frank Zappa e Lester Bangs incidono inoltre fortemente nel suo senso critico. Oggigiorno si diletta nello studio del danese, nel collezionismo di dischi che hanno fatto la storia della musica e, naturalmente, nella scrittura di recensioni et simili.

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