DAVE GROHL

Risale a poche ore fa la notizia di un altro piccolo miracolo del rock’n’roll compiuto – o, quantomeno, in fase di compimento – da parte di Dave Grohl, paladino dei musicisti emergenti.

Il cantante ha infatti scritto una lettera – divulgata questo pomeriggio dalla pagina Facebook dei FOO FIGHTERS ma datata 23 marzo – al consiglio di Truro (Cornovaglia), storica cittadina inglese, patria della musica celtica e dei BLACK LEAVES OF ENVY.

Vi starete già chiedendo: chi saranno mai costoro? Un nuovo side project di mr. Grohl? Una delle band di supporto per il tour della prossima stagione di “Sonic Highways”?

Non esattamente.

I Black Leaves of Envy sono una band heavy metal made in Truro, il solito gruppo di teenager che in qualche anno potrebbe rivelarsi l’inaspettato nipote di ferro degli Iron Maiden! Il problema è solo uno: il Cornwall Council ha vietato loro di suonare nel garage di famiglia dei Plenty.

blackleavesofenvy

L’unico vicino di casa, Praa Sands, a detta della band, non ha però sporto denuncia né si è mai lamentato della musica. Il motivo del divieto starebbe invece in una regola locale di “civile convivenza” che vieta di suonare a più di 30–40 decibels, poco più del rumore prodotto di un frigorifero, per intenderci.

Certo, il fatto che il gruppo suoni nel bel mezzo del nulla rende ogni minimo rumore l’unico sentito per  acri, ma riduce anche le proteste a zero… o ad una, quantomeno. Quella del Consiglio.

Persino il padre dei fratelli Plenty, Andrew, ha sostenuto i figli, affermando come sia impossibile per loro tenere il volume degli amplificatori più basso di così.

“Siamo frustrati da questa storia… Negli ultimi tre mesi non hanno potuto provare. Prima si esercitavano non più di una o due ore a settimana ed era sempre di pomeriggio” ha raccontato il signor Plenty, a sua volta cantante in una rock band locale, i Bobby’s Helmet. “Scommetto che se suonassero musica jazz non sarebbe un problema!”

Per questo motivo Cerys Plenty, 17, suo fratello Dylan, 15, e gli amici Adam Jones, 17, e Lewis Cunningham, 15, hanno deciso di rivolgersi al Dio del tuono, il santo protettore delle band locali, alias mr. Grohl.

“Dave Grohl ha detto che i ragazzini dovrebbero suonare nei loro garage, provare, se vogliono diventare i nuovi Nirvana. Così abbiamo scritto a lui perché sostenga la nostra battaglia” ha aggiunto Andrew.

L’ex batterista dei Nirvana è infatti noto per essersi spesso rivolto agli aspiranti giovani musicisti nei suoi discorsi di condanna di talent show per nuove voci quali “American Idol” e “The Voice”, ai quali preferisce da sempre le classiche jam session nel garage di casa.

“I musicisti dovrebbero andare ad un mercatino dell’usato, comprarsi una vecchia batteria, sistemarsi nel proprio garage e semplicemente suonare da schifo. E poi arriverebbero anche i loro amici e farebbero schifo anche loro. Inizierebbero a suonare insieme e si divertirebbero come mai prima nella loro vita e solo allora, all’improvviso, diventerebbero i Nirvana” raccontava Dave nel 2013.

Oggi, al video inviatogli dai Black Leaves of Envy, ha risposto invece con la pratica, ovvero un piano personalizzato e iper-dettagliato su come realizzare la perfetta insonorizzazione acustica della loro “sala prove”.

Già in Sonic Highways, con il sound engineer di Nevermind, Steve Albini, Dave aveva mostrato di non tirarsi indietro al momento di scendere nei dettagli del mestiere, ma con questo episodio ha riconfermato il suo nome come professionista di tutto rispetto nell’ambiente musicale.

Al Cornwall Council, invece, è stata indirizzata la sopracitata lettera sull’importanza dei giovani e del loro svezzamento come potenziali artisti che coltiveranno la scena musicale e artistica della Truro di domani.

“Credo che facendo così manderete il messaggio che la Cornovaglia non è solo la patria della musica e delle arti, ma un posto che incoraggia i ragazzi a seguire i propri sogni in un mondo in cui qualsiasi cosa è possibile” scrive l’artista.

Di seguito, potete leggere il testo integrale della lettera:

grohlletter

 

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Giulia Rettaroli nasce nel 1996, milanese doc, e si diploma perito turistico appassionandosi sin da subito a lingue e culture straniere. Allo studio si affiancano naturalmente la passione per il cinema (sci-fi e classici del genere horror in primis) e per la musica. Dischi, biografie, documentari, vecchi numeri di Melody Maker e Rolling Stone trovano posto tra chitarra e amplificatore e si moltiplicano negli anni alla scoperta del sound di artisti come Led Zeppelin, Black Sabbath, Beatles oltre che di Pink Floyd, Motörhead, Nirvana e via dicendo. Personalità come Frank Zappa e Lester Bangs incidono inoltre fortemente nel suo senso critico. Oggigiorno si diletta nello studio del danese, nel collezionismo di dischi che hanno fatto la storia della musica e, naturalmente, nella scrittura di recensioni et simili.

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