PRINCE

Il corpo di Prince è stato cremato.

Ne è stata data recentemente ed ufficialmente la notizia da un portavoce membro del suo staff.

Non sarà reso noto però il luogo dove riposeranno le sue ceneri.

Inutile parlare dell’ampio bagno di folla dei suoi fan, da giorni radunati intorno alla sua residenza bunker di Carver County nello stato del Minnesota, nel cui sotterraneo qualcuno già vocifera, vi sia conservato un vasto ammontare di materiale inedito.

Si affianca a questi una lunga processione di parenti ed amici giunti sul luogo per rendergli omaggio.

Ai fan più fortunati è stata donata una scatola circolare, rigorosamente di colore purple/viola, contenente una maglietta ed un libro biografico sul cantante.

Prince è l’ultimo di una lunga lista di lutti che hanno colpito il mondo della musica degli ultimi mesi.

Da dicembre scorso con la morte  di Scott Weiland e Lemmy Kilmister, il 2016 non promette per niente bene sin dall’inizio.

A cominciare da gennaio con la scomparsa di David Bowie cui seguono quella del cantante britannico Black, Glenn Frey (EAGLES), Paul Kantner (JEFFERSON AIRPLANE), Keith Emerson (EMERSON, LAKE & PALMER), il batterista Dennis Davis (famoso per le sue collaborazioni con Bowie), il leggendario produttore George Martin (praticamente il cosiddetto quinto dei BEATLES), solo per citare i più illustri.

Prince, nato Prince Rogers Nelson a Minneapolis il 7 giugno 1958, ritrovato morto nell’ascensore di casa lo scorso 21 aprile, lascia un grande vuoto e segna  un  solco profondissimo nella storia della musica contemporanea.

Uno dei più talentuosi e prolifici artisti mai esistiti, cantante come pochi, ballerino conturbante, attore e soprattutto grandissimo musicista. Non vi era appunto strumento (nonchè genere musicale) a cui  Prince non regalasse un’anima grazie al suo modo trascinante di suonare. Appellarlo a Jimi Hendrix degli anni 80 è a dir poco limitativo, poiché Prince era anche grande bassista, pianista e percussionista oltre che ovviamente compositore e produttore.

Sembrerebbe quasi un controsenso che questo piccolo, grande ed acclamatissimo uomo sia morto nella completa solitudine o comunque nel riserbo più totale. Ma purtroppo questo spesso e volentieri sembra il destino legato ai grandi.

Prince, come i suoi predecessori in questa avventura, dal primo momento dopo la sua morte sta ricevendo onori e omaggi da tutto il mondo, il mondo che impazza in un grande lutto collettivo colorato di viola.

 

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Marcella D’Amore è artista/pittrice Italiana. Nasce a Roma nel 1965 e si diploma al II Liceo Artistico Statale di Roma nel 1983. Dopo il liceo comincia subito a dipingere, indirizzandosi verso uno stile figurativo paesaggistico. Tra il 1984 ed il 1987 si trasferisce a vivere a Londra ed una volta rientrata a Roma, frequenta le gallerie e i centri culturali della capitale. Dagli anni 90 ai 2000, partecipa a diverse collettive e mostre personali. Durante questo periodo un’altra delle sue passioni, quella per il cinema, cresce con sua grande soddisfazione. Diventa dunque attrice e figurante in film come : ” La Passione di Cristo” di Mel Gibson, “Ocean’s Twelve” di Steven Soderbergh , “Mission Impossible 3” di JJ Abrams , nella serie tv “Roma ” e in un gran numero di fiction e film italiani. Nel 2007 si trasferisce nelle vicinanze di Termoli, Molise. La sua pittura che fino ad allora aveva rappresentato soggetti di giardini inglesi, campagne in fiore, marine con barche a secco, trabocchi; ha una svolta con un cambiamento di stile radicale nel 2011, quando nella sua ambizione di sperimentare nuove tecniche, si orienta verso l’arte astratta sfociando nel simbolismo e nell’informale e soprattutto nella pop art, che sta tuttora sviluppando in un progetto dedicato principalmente al mondo della musica.

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