Si riapre il sipario con “There Is Nothing Left To Lose”, terzo album in studio dei FOO FIGHTERS. Questa volta protagonisti assoluti dello spettacolo sono Dave Grohl alla voce e chitarra, Nate Mendel al basso ed una new entry davvero promettente: Taylor Hawkins alla batteria.
Era il 2 Novembre 1999, esattamente 16 anni fa. Per capire le sorti di quest’album, occorre fare un piccolo passo indietro con il lavoro precedente “The Colour And The Shape”. Le continue tensioni tra Grohl e William Goldsmith portarono quest’ultimo ad una rottura definitiva con il resto della band. Altri problemi nacquero sempre nel ’97, con l’abbandono temporaneo del fedele compagno Pat Smear. Nel giro di un anno Grohl si ritrovò con due membri in meno ed è in questo periodo di forte tensione che Taylor Hawkins (precedente batterista della band di Alanis Morrisette) fu reclutato nella band. Il disco “There Is Nothing Left To Lose” fu registrato con una formazione a tre, comprendente esclusivamente Grohl, Mendel e Hawkins. Le registrazioni furono meno professionali delle precedenti, tant’è vero che avvennero nel seminterrato della nuova casa di Dave e lui stesso si occupò del mixaggio finale dell’album.
“There Is Nothing Left To Lose” ha un approccio più melodico che distorto rispetto ai suoi predecessori, in particolar modo nella seconda parte in cui la vena melodica, e forse un pochino commerciale, si fa sentire. L’alternanza tra melodico e distorto resta una peculiarità dell’album; già nella canzone di apertura “Stacked Actors”, tra i brani più carichi di rabbia registrati dai FOO FIGHTERS, abbiamo il gioco di alternanze tra pulito e ritmiche più marcate. Il testo scatenerà poi l’ira di Courtney Love, vedova di Cobain, che si rispecchierà nei versi. La canzone vuole essere un attacco mirato alla falsità delle rock star tutto look e pochi contenuti, insomma un tutto fumo e niente arrosto diremmo noi. “Breakout”, secondo singolo estratto, ha un incalzante ritmica che entra in testa già dal primo ascolto. Ricordiamo che questo brano ebbe un incredibile successo tanto da esser scelto come colonna sonora di “Me, Myself & Irene”, film di grande successo con Jim Carrey.
Il brano che porterà il disco in vetta alle classifiche mondiali è “Learn To Fly”, una tra le migliori composizioni dell’album che ha un ritornello melodico indimenticabile ed è un ottimo biglietto da visita della new entry Taylor Hawkins. Le parti di batteria dell’intero disco son ben curate, semplici ma con un incredibile effetto. Basti pensare a brani quali “Next Year” in cui basso e batteria giocano un ruolo di squadra decisivo, oppure “Generator” dove l’alternato del charleston e ride contribuiscono ad evidenziare sia il riff di chitarra che la voce molto dolce. Come detto già in precedenza, la seconda parte dell’album ha un approccio prevalentemente melodico. Come dimenticare la semi-ballad “Aurora” oppure la conclusiva “M.I.A.”.
Complessivamente l’album risulta notevolmente valido. Quasi un perfetto equilibrio di suoni; si alternano riff potenti a riff emotivamente più carichi. “Nient’ altro da perdere” è un chiaro messaggio di rivalsa di un periodo non felice della vita di Grohl. Ricordiamo infine, che lui in persona ha più volte affermato che “There Is Nothing Left To Lose” è il suo disco preferito dei FOO FIGHTERS.