E’ innegabile, il 2020 non è stato l’anno che tutti ci aspettavamo.
Numerosi i disagi ed inevitabili le cancellazioni di moltissimi tra eventi e festival dovuti alla pandemia del Coronavirus.
Ciò nonostante molti grandi artisti, pur non avendo la possibilità di tornare in tour, sono riusciti a tener salda la loro immagine, con altri mezzi.
Il risultato è stato sorprendente ed abbiamo assistito a fenomeni mai visti o poco sperimentati prima.
Lo show è andato avanti in streaming soprattutto con mini concerti, finalizzati alla raccolta di fondi, interviste, dirette dove il pubblico poteva interloquire direttamente con le star.
Dalle semplici conversazioni e la musica su richiesta, ai concerti a distanza con altri artisti anche meno famosi, alle piccole conferenze, alle lezioni di chitarra o altri strumenti. Ricordiamo tutti in particolare quelle di Brian May, il leggendario chitarrista dei QUEEN, che ha saputo farsi amare più che mai insegnando passaggi e riff dalle mitiche canzoni della band.
C’è chi ha voluto azzardare e pubblicare bella musica come Paul McCartney che ha sorpreso tutti con il suo “McCartney III”, un album raffinato e coinvolgente, forse uno dei più riusciti della sua carriera da solista.
Chi poi ha voluto rivivere il passato a modo proprio, reinventando praticamente l’atmosfera del grunge come Post Malone, che con altri musicisti un bel giorno si è messo a fare delle cover in diretta dal salotto di casa, di tutti i migliori successi dei NIRVANA.
In realtà Malone ha raccolto una notevole quantità di denaro, anche questo un’altro evento da ricordare nella storia della musica moderna.
Ma cosa ci riserva il 2021?
Molti artisti non hanno potuto o voluto pubblicare i propri album lo scorso anno, ma hanno promesso di farlo in questo.
Esaminiamo giusto alcuni tra i più conosciuti :
Primi su tutti i FOO FIGHTERS. La band statunitense nel 2020 celebrava il suo venticinquesimo anniversario di vita. Dave Grohl
e compagni avevano programmato di pubblicare il loro decimo album da studio in luglio, anche per festeggiare il lieto evento, ma vista la situazione e l’impossibilità di andare poi in tour, ne hanno posticipato l’uscita e dato annuncio per il 5 febbraio 2021.
Dunque è ormai imminente la pubblicazione dell’attesissimo “Medicine At Midnight”.
Dave Grohl promette da mesi da parte della band, musica mai ascoltata prima e nel frattempo ci già fatto assaggiare tre singoli : “Shame Shame”, “No Son Of Mine” e “Waiting On A War”.
La pubblicazione del primo dei tre singoli “Shame Shame” nel novembre 2020, probabilmente il più particolare brano dell’album, è stata molto sofferta per Grohl , che all’inizio non voleva anticipare nulla fino a questo anno.
La decisione è stata presa un pò su pressione del pubblico un pò a suo dire, incentivata dalla sfida online lanciata dalla giovanissima polistrumentista britannica, Nandi Bushell, una ragazzina di soli 11 anni, ma che è già una promessa del rock. Si sono confrontati con una esibizione di batteria su “Everlong”, lo storico brano dei FOO FIGHTERS, Grohl divertito ribadisce più volte in una recente intervista che non suonava quel brano da anni, visto che quello è lavoro di Taylor Hawkins e che la sua giovane concorrente lo ha clamorosamente spiazzato. A seguito di questa ed altre sfide, alla fine Grohl gli ha persino dedicato una canzone con la collaborazione delle sue giovani figlie.
“Detroit Stories”, è invece l’ultima fatica di Alice Cooper, il re dello shock-rock rende omaggio alla sua città natale e al suo ruolo nella storia della musica. Cooper descrive Detroit negli anni ’70 come “Heavy Rock Central” e spiega il suo ruolo nel lancio della sua carriera.
Il comunicato stampa sul disco dice :
“Dopo non essersi adattata in nessun posto negli Stati Uniti (musicalmente o in termini di immagine) Detroit è stato l’unica città che ha riconosciuto la chitarra di Alice Cooper, il suono hard rock e il folle spettacolo teatrale”.
Cooper ha aggiunto: “Detroit era un paradiso per gli emarginati. E quando hanno scoperto che sono nato a East Detroit … eravamo a casa.”
Non per nulla Cooper per questo album ha richiesto la collaborazione di musicisti tutti provenienti da Detroit e tra i quali Wayne Kramer degli MC5 e Johnny “Bee” Badanjek dei DETROIT WHEELS.
Sono stati già pubblicati due singoli : il primo a novembre, è una cover di “Rock ‘n’ Roll” dei VELVET UNDERGROUND. Il secondo, “Our Love Will Change the World” a dicembre.
Si chiama semplicemente “Duets” il nuovo album di Sting, che doveva uscire anch’esso nel 2020, ma di cui il cantante ha dato annuncio soltanto a novembre, della pubblicazione prevista per il 19 marzo 2021.
Sting ha detto che il cambio di programma è stato “dovuto a ritardi di produzione imprevisti legati alla pandemia”.
Si tratta di una raccolta, di 17 brani, tra i migliori duetti registrati durante la sua lunga carriera. Figurano nomi come Mary J. Blige, Herbie Hancock, Eric Clapton, Annie Lennox, Charles Aznavour, Melène Farmer, Shaggy, Melody Gardot ed altri. Conterrà anche un brano inedito dal titolo “September” con Zucchero, prodotto da Sting stesso e mixato da Robert Orton.
Infine i GRETA VAN FLEET, gruppo rivelazione di questi ultimi anni, definiti da alcuni i nuovi LED ZEPPELIN o semplicemente una band rock revival.
Hanno esordito nel 2017 con un EP “From The Fires” ed il successo è stato immediato. Nel 2018 è seguito subito l’album di debutto, “Anthem of the Peaceful Army”.
La band statunitense ha annunciato la pubblicazione del loro secondo album da studio dal titolo “The Battle at Garden’s Gate”, per il 16 aprile 2021.
Dall’album sono già stati estratti due singoli nel 2020 : “My Way Soon” e “Age of Machine”, rispettivamente in ottobre e dicembre.
Il frontman Josh Kiszka, ha dichiarato che questo secondo album è più sofisticato del precedente poichè “la band voleva fare qualcosa sulla scala della colonna sonora di un film”.
Siamo certi che anche questa volta Kiszka non ha perso la grinta iniziale.
Una voce paragonabile a Robert Plant o Janis Joplin che non può non farci ricordare il rock/blues genuino e graffiante dei compianti anni 60 e 70.