MOTÖRHEAD

Un 2016 come il 1980… riuscite ad immaginarvelo? L’Inghilterra sì.

Ace of Spades, classico della discografia dei MOTÖRHEAD, sta infatti scalando le classifiche inglesi settimana dopo settimana. Incredibile ma vero, il singolo è riuscito a piazzarsi al nono posto delle charts.

Il ritorno di fiamma, dovuto alla morte del leggendario bassista nonché leader Lemmy Kilmister, si prospetta come un degno tributo di un musicista che con la sua band ha conquistato il mondo del Metal con hit del calibro di “Bomber” e “Overkill”, che hanno spianato la strada al successo del gruppo londinese a partire dal 1979.

Il pezzo forte dei MOTÖRHEAD è però da sempre l’asso di picche. Pubblicato su vinile il 27 ottobre del 1980, fu la prima canzone che il chitarrista Phil Campbell suonò con la band nell’episodio “Bambi” della serie “The Young Ones”. La formazione vedeva Lemmy, Campbell, Würzel e Phil Taylor, che pur avendo lasciato la band si era voluto esibire, come paladini dell’hard’n’heavy

Negli anni successivi, Ace of Spades venne utilizzata addirittura per spot pubblicitari – tra i quali figura il singolare caso IKEA del 2000 –, come colonna sonora – in Hardware: metallo letale, dove è ascoltata da un improbabile Lemmy taxista – e come musica d’atmosfera – il 9 novembre 2005 fu ascoltata per ben 128 volte al The Boat, noto nightclub di Toronto, dalle 20 alle 2 di notte.

È stata lanciata anche una campagna per far arrivare la hit al primo posto nelle classifiche, qui trovate la pagina ufficiale del progetto. Per partecipare basta ascoltare in streaming il singolo da Spotify o Deezer o acquistarlo da questo link: https://sites.google.com/site/motorheadforno1/

Oltre otto versioni della canzone sono disponibili: tra esse quella acustica, quella “Live at Hammersmith” e una rara alternativa sono ottime scelte se avete già acquistato la versione “standard”.

Lo slogan sembra essere oltremodo efficace e la canzone è in continua ascesa. Che altro manca per far capire a Chris Martin & co. (COLDPLAY) che il rock’n’roll non è morto?

motorjustin

Lo slogan sembra essere oltremodo efficace e la canzone è in continua ascesa. Che altro manca per far capire a Chris Martin & co. (COLDPLAY) che il rock’n’roll non è morto?

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Giulia Rettaroli nasce nel 1996, milanese doc, e si diploma perito turistico appassionandosi sin da subito a lingue e culture straniere. Allo studio si affiancano naturalmente la passione per il cinema (sci-fi e classici del genere horror in primis) e per la musica. Dischi, biografie, documentari, vecchi numeri di Melody Maker e Rolling Stone trovano posto tra chitarra e amplificatore e si moltiplicano negli anni alla scoperta del sound di artisti come Led Zeppelin, Black Sabbath, Beatles oltre che di Pink Floyd, Motörhead, Nirvana e via dicendo. Personalità come Frank Zappa e Lester Bangs incidono inoltre fortemente nel suo senso critico. Oggigiorno si diletta nello studio del danese, nel collezionismo di dischi che hanno fatto la storia della musica e, naturalmente, nella scrittura di recensioni et simili.

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