In una recente intervista con il magazine Genre is Dead!, la cantante dei LACUNA COIL, Cristina Scabbia, ha detto che non era intenzione della band registrare un concept album quando hanno cominciato a lavorare al disco “Black Anima”.
“All’inizio avevamo molte idee ma non erano focalizzate su un unico argomento e questo era il problema”, ha spiegato. “Quando hai troppe cose da dire si rischia di dire qualcosa di confuso. All’inizio abbiamo fatto fatica a scrivere l’album. Marco, il nostro bassista, che ha prodotto il disco ed è anche il compositore principale, non riusciva a scrivere la musica. Era preoccupato perchè non era ispirato ed è una cosa che puoi fare solo quando hai l’ispirazione. Abbiamo fatto una riunione dove abbiamo portato un sacco di foto e ogni cosa che ci potesse ispirare visivamente. Marco si ispira a film e videogiochi perchè vuole scrivere la colonna sonora delle immagini che vede. L’ispirazione è cominciata a crescere molto facilmente una volta che abbiamo capito cosa dire. Poi Andrea ed io abbiamo scritto le melodie e i testi. Marco a quel punto ci metteva della musica sopra e ci rimandava indietro le tracce. Ma le canzoni non sono tutte collegate tra di loro; non è un concept album. E’ sicuramente una storia che consigliamo di ascoltare dall’inizio alla fine. Prendetevi un’ora della vostra giornata e godetevelo così com’è. E’ un disco molto dinamico e ogni canzone ha il suo perchè. Ti porta attraverso vari stati d’animo.”
Ferro ha parlato dei testi di “Black Anima” più dettagliatamente durante un’intervista su Dead Rethoric.
“In generale quando abbiamo cominciato a scrivere i testi, io e Cristina Scabbia abbiamo cercato di capire quale fosse la cosa più forte di cui parlare. Di solito cominciamo con esperienze personali, almeno come punto di partenza delle canzoni. Quindi abbiamo cercato l’impatto più forte degli ultimi 3 anni (dall’uscita di “Delirium”). In questi anni abbiamo perso persone a noi molto care e il modo in cui abbiamo reagito è stato sorprendente. Non l’avevamo neanche immaginato fino a quel momento. Questo passaggio della vita, che ognuno di noi deve affrontare prima o poi, è stato uno dei momenti più forti e duri che abbiamo passato. Soprattutto il fatto che sentiamo queste persone dentro di noi in ogni cosa che facciamo tutti i giorni. Questo ci ha portati a parlare del collegamento tra il nostro mondo e l’aldilà. Ho anche letto il libro ‘The Physics Of Angels’, che è stato scritto da un prete e da uno scienziato. Entrambi analizzano la fisica degli angeli, dei fantasmi e degli spiriti nella storia. Questo ci ha portati al concept delle anime nere che potete vedere sulla cover del disco. Racconta di storie di spiriti. Abbiamo anche delle carte di Tarot, che usiamo per comunicare con gli spiriti. Abbiamo inoltre immaginato gli abiti da indossare sul palco come dei “cacciatori di anime”. Poi dai testi siamo passati alla musica, agli abiti di scena e al merchandising. Tutto è collegato. Non si tratta di un concept album ma l’approccio e le tematiche sono comuni.”