In una recente intervista con il magazine spagnolo Mariskal Rock, al cantante dei JUDAS PRIEST Rob Halford è stato chiesto quale altro gruppo britannico fosse più importante per lui personalmente mentre si stava affacciando sulla scena musicale a Birmingham, in Inghilterra tra la fine degli anni ’60 e l’inizio degli anni ’70, DEEP PURPLE o BLACK SABBATH. Ha risposto: “Sono tutti importanti per me per tutti gli stili e la varietà di musica che hanno presentato. Sono stato naturalmente attratto dai SABBATH a causa della pesantezza del sound. Se metti i PURPLE e poi metti i SABBATH, o i SABBATH e poi i PURPLE, sono entrambi gruppi molto forti e potenti, a seconda dell’album che stai ascoltando.
“I PURPLE sono hard rock, per me non sono metal”, ha continuato. “Probabilmente verrò ucciso per averlo detto, ma è così che mi sento. I SABBATH sono esclusivamente metal, anche se Tony Iommi, chitarrista dei SABBATH, ha sempre detto che i SABBATH non sono metal. Non so cosa stia succedendo, ma questo è il mondo in cui viviamo, quando i musicisti parlano l’uno dell’altro.
Rob Halford ha aggiunto: “C’è una certa velocità, c’è una certa intensità nei PURPLE che c’è anche nei SABBATH, ma in un modo diverso. Quando ascoltavo quello che il batterista dei DEEP PURPLE, Ian Paice, stava facendo, per esempio, ero super gasato da questo come lo ero da ‘Fairies Wear Boots’ o ‘Iron Man’ o da una qualsiasi di queste tracce super pesanti dei SABBATH.
“Quindi erano tutti importanti per me, come le band lo sono per tutti i musicisti”, ha aggiunto Rob. “Tutti i musicisti sono ispirati e influenzati da altri musicisti, quindi sono tutti molto preziosi per me. Non ne metterei uno sopra gli altri in termini di classifica. L’intera rappresentazione del lavoro che fanno è importante”.