Jason Bonham in una recente intervista con The Cleveland Scene ha parlato dell’esperienza del 2007 durante la reunion dei LED ZEPPELIN.
“Non importa dove mi trovavo, potevano essere tre miglia di distanza o un centinaio, ma in una settimana ero generalmente in ritardo tre o quattro volte di 20 o 30 minuti e quei ragazzi (i restanti membri dei LED ZEPPELIN), erano sempre in orario o addirittura si presentavano anche prima. Entravo nella sala prove e loro erano lì seduti che leggevano un giornale e mi aspettavano. Quando ci penso adesso, ho un ricordo molto affettuoso di loro tre. Entravo nella stanza e loro dicevano ‘Oh bene è arrivato. Sua maestà è qui.'”
Jason Bonham sapeva che allo show sarebbero state presenti migliaia di persone e voleva essere sicuro che la sua performance rendesse giustizia alla memoria del padre, il batterista John Bonham.
“Volevo provare, abbiamo provato e riprovato. E’ stata una grande esperienza, non soltanto suonare nello show, ma conoscere Robert, Jimmy e John. Sono molto più grande di quando ero quel piccolo bambino che correva intorno allo studio di registrazione. Ho avuto modo di parlare con loro e a volte anche di condividere musica che ascoltavamo. Ad esempio davo un passaggio in macchina a Jimmy e gli facevo sentire della musica per sapere quello che ne pensava e ci scambiavamo pareri. La stessa cosa con Robert; uscivamo insieme quando ero a casa. Stavamo seduti ad un ristorante Indiano e nessuno sapeva di cosa stessimo parlando, stavamo discutendo della reunion dei ZEPPELIN al concerto dell’O2 Arena. Era surreale e pensavo ‘Oh Dio succederà veramente’. Dal momento in cui abbiamo cominciato a suonare è stato uno show veramente speciale. E’ andato sempre migliorando e sono veramente benedetto.”