robert plant

Robert Plant, il mitico frontman e paroliere dei LED ZEPPELIN, nonché cantante ed autore anche di una fortunata e diversificata carriera solista, è conosciuto in tutto il mondo per la sua notevole estensione vocale. Ma, sembra che per Plant anni di continue esibizioni, abbiano messo a dura prova le sue corde vocali.

Come già ampiamente anticipato, Robert Plant parteciperà alla prossima edizione del Festival di Glastombury, insieme ad Alison Krauss, la cantante bluegrass-country, con la quale Plant ha pubblicato un album dal titolo “Raise The Roof”, lo scorso novembre 2021, ritornando al suo splendore di sempre.

Dallo scioglimento dei LED ZEPPELIN, avvenuto nel 1980, dopo la morte prematura del batterista John Bonham, fino a si può dire i giorni nostri, Plant non ha mai abbandonato la musica, partecipando ed essendo artefice lui stesso di diversi progetti artistici e lanciandosi talvolta, anche nei più inimmaginabili generi musicali.

C’è stato un tempo, anni fa quando i fan di Robert Plant erano preoccupati per la sua salute, notando un calo di voce consistente rispetto gli anni d’oro dei LED ZEPPELIN, ed in effetti Plant dovette poi sottomettersi ad un intervento per la rimozione di alcuni noduli alle corde vocali.

Plant ha poi rivelato: “Ho avuto molti problemi con la mia voce. Sono stato in Australia una volta, ero a Melbourne. Ricordo che abbiamo fatto il tutto esaurito in alcuni stadi enormi. Il palco era su ruote, quindi se avessimo avuto 10.000 persone andava bene, ma se queste fossero state 12.000, avrebbero dovuto riportare indietro il palco con un trattore. Con il passare della giornata, arrivavano sempre più persone e non riuscivo neppure a parlare.”

Si rivolse al medico che lo riempì di pasticche ed adrenalina e fu in grado di finire lo show.

Ma a quanto pare a caro prezzo. Aggiunge  Plant, ricordando quell’esperienza: “Questa è l’ultima cosa che un cantante dovrebbe fare ed il danno che puoi fare” E come rimedio al “danno” l’intervento chirurgico sembrava a quel punto inevitabile.

Possiamo dire che grazie alla moderna chirurgia Plant si sia ormai completamente ristabilito.

Le preoccupazioni più recenti di Plant, come anche molti di noi e molti dei suoi colleghi, si rivolgono su altri fronti.

In un’intervista del 2020, Plant ha parlato dei pericoli del Covid-19 e dell’effetto che ha avuto sulla sua vita. Alla domanda sul suo stato di salute, ha detto:

“Posso dirti che sto ancora respirando. Ho un senso dell’umorismo distorto ma posso ancora cantare una melodia. Ma oltre a questo, non chiedermi che giorno è perché al momento sono tutti uguali. Ovviamente, pensavamo tutti che forse avremmo potuto trovare una finestra e questa pandemia e che sarebbe stata spazzata via. Secondo me, non siamo mai stati così assaliti da così tante parti diverse, almeno negli ultimi cento anni da quando è scoppiata l’influenza spagnola”.

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Marcella D’Amore è artista/pittrice Italiana. Nasce a Roma nel 1965 e si diploma al II Liceo Artistico Statale di Roma nel 1983. Dopo il liceo comincia subito a dipingere, indirizzandosi verso uno stile figurativo paesaggistico. Tra il 1984 ed il 1987 si trasferisce a vivere a Londra ed una volta rientrata a Roma, frequenta le gallerie e i centri culturali della capitale. Dagli anni 90 ai 2000, partecipa a diverse collettive e mostre personali. Durante questo periodo un’altra delle sue passioni, quella per il cinema, cresce con sua grande soddisfazione. Diventa dunque attrice e figurante in film come : ” La Passione di Cristo” di Mel Gibson, “Ocean’s Twelve” di Steven Soderbergh , “Mission Impossible 3” di JJ Abrams , nella serie tv “Roma ” e in un gran numero di fiction e film italiani. Nel 2007 si trasferisce nelle vicinanze di Termoli, Molise. La sua pittura che fino ad allora aveva rappresentato soggetti di giardini inglesi, campagne in fiore, marine con barche a secco, trabocchi; ha una svolta con un cambiamento di stile radicale nel 2011, quando nella sua ambizione di sperimentare nuove tecniche, si orienta verso l’arte astratta sfociando nel simbolismo e nell’informale e soprattutto nella pop art, che sta tuttora sviluppando in un progetto dedicato principalmente al mondo della musica.

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