Quattro anni fa, il 6 Febbraio del 2012, esce “Blues Funeral” della Mark Lanegan Band. Chi conosce a fondo la musica dell’uomo di Ellensburg rimane quantomeno spiazzato. E’ un Lanegan che sonda deciso il pop ma anche blues, rock, spiritual con tanta elettronica inconsueta per lui.
L’ex SCREAMING TREES coinvolge nel progetto tanti amici: Josh Homme, Shelley Brien, Chris Goss, Greg Dulli (già Gutter Twins con Mark) e il buon Jack Irons, 55 minuti che definirei “mistici”, 12 canzoni ispirate e una voglia di sperimentazione da lodare.
“Blues Funeral” prodotto da Alain Johannes (che partecipa come musicista), si apre con il rock-blues convincente di The Gravedigger’s Song, titolo cupo in linea con il clima dell’intero lavoro. Bleeding Muddy Water, brano ipnotico con ritornello orecchiabile, ci riporta a “Whiskey For The Only Ghost”…Gray Goes Black, pezzo a metà tra il dark e il folk psichedelico. Degne di nota sono “ST.Louis Elegy”, seguita dalle chitarre hard-rock di Josh Homme che imperversano in “Riot In My House”, la più tosta dell’album.
Il disco rappresenta una decisa svolta per Lanegan. Il cavaliere oscuro non ha paura di osare e lo fa secondo me con successo. Non si può rimanere indifferenti all’ascolto, la sua voce sempre rauca e alcoolica con l’aggiunta di tonalità più dolci e melodiche dà un risultato che è tra i più emozionanti e sorprendenti degli ultimi anni.
FORMAZIONE
Mark Lanegan voce
Alain Johannes chitarra-basso-tastiere- percussioni-cori
David Rosser chitarra
Duke Garwood chitarra
David Catching chitarra
Aldo Struyf tastiere-chitarra
Martyn Lenoble basso
Jack Irons batteria
OSPITI
Chris Goss chitarra-cori
Josh Homme chitarra
Greg Dulli cori
Shelley Brien cori