Dave grohl

Dave Grohl ricorda il suo amico e collega Mark Lanegan con alcune dichiarazioni apparse oggi su The Independent.

Mark Lanegan, morto il 22 febbraio a 57 anni, oltre ad essere stato il leader fondatore degli SCREAMING TREES ed aver collaborato con moltissimi altri artisti durante la sua brillante carriera, era stato anche membro dei QUEENS OF THE STONE AGE.

Memorabile la sua collaborazione alla stesura dell’album della band statunitense, “Songs For The Deaf”,  ormai considerato pietra miliare nella storia dell’alternative rock.

Anche Dave Grohl è stato più volte membro occasionale dei QUEENS e come appunto non ricordare che era il batterista in quell’album nonché successivamente, anche lui in tour con la band.

La straordinaria formazione base vedeva allora oltre al frontman Josh Homme e Troy Van Leeuwen  alla chitarra, anche Nick Oliveri al basso, Dave Grohl alla batteria e naturalmente Mark Lanegan alla voce e nella direzione artistica.

“Era così puro e così reale”, ha detto Grohl. “Se cantava del dolore, ci credevi e se cantava dell’amore, ci credevi. Se conosci qualcosa della sua storia, o hai letto uno dei suoi libri, capirai perché ha cantato quello che ha fatto e perché l’ha cantato in quel modo. Non c’era nessuno come lui. A Seattle era molto amato.

In effetti Dave Grohl conosceva Lanegan molto prima del periodo con i QUEENS OF THE STONE AGE. Ricorda così il suo primo incontro avvenuto almeno 30 anni fa:

“Quando mi sono unito ai Nirvana per la prima volta vivevo con Kurt (Cobain) nel nostro minuscolo appartamento – un fine settimana ha detto: ‘Ehi, andrò a Seattle per il fine settimana e uscirò con un amico, vuoi venire?’ Siamo andati a stare con il suo amico Dylan e poi siamo andati a uno spettacolo. Sono svenuto sul divano e mi sono svegliato la mattina e ho aperto gli occhi e Mark Lanegan era seduto su una sedia proprio di fronte a me. Le sue prime parole per me sono state: ‘ E tu chi cazzo sei?’ Avevo appena scoperto il suo primo album da solista, che è un fottuto capolavoro. È uno dei dischi che mi hanno più influenzato. Non lo conoscevo necessariamente come il cantante degli Screaming Trees, lo conoscevo solo come se stesso. È straziante”.

Mark Lanegan lascia un vuoto incolmabile. Ancora a giorni di distanza dalla sua scomparsa,  continuano a susseguirsi i tributi da molti amici e colleghi da ogni parte del mondo, sia nel campo della musica che in quello della letteratura.

Ricordiamo il suo ultimo libro dal titolo “Devil In A Coma”, pubblicato nel 2021, che racconta il suo calvario con il Covid 19 e riflessioni sulla sua vita vissuta, che oggi tutti accogliamo come vero e proprio testamento.

Anche Eddie Vedder dei PEARL JAM ha voluto ricordarlo.

Il cantante è attualmente in tour per promuovere  “Earthling”, il suo album da solista che sta riscuotendo molto successo, soprattutto negli Stati Uniti.

La band che accompagna Vedder comprende nomi di tutto rispetto : dall’ex RED HOT CHILLI PEPPERS Josh Klinghoffer (tastiere, chitarra, voce), Andrew Watt (chitarra), il chitarrista Glen Hansard, il bassista dei JANE’S ADDICTION Chris Chaney al batterista dei RED HOT CHILI PEPPERSChad Smith.

Proprio il 22 febbraio, si è svolta la seconda data a Seattle presso la Benaroya Hall, dove direttamente dal palco, ricordando l’amico, Vedder ha detto rivolto al pubblico (vedi video allegato) :

“Sono arrivato qui verso le quattro e all’improvviso il mio corpo ha iniziato un poco a tremare. Ho iniziato a sentirmi davvero male e ho pensato fosse una reazione allergica alla tristezza” e continua aggiungendo, mentre alle sue spalle scorgiamo Chad Smith  e Glen Hansard visibilmente commossi:

“Abbiamo perso un ragazzo chiamato Mark Lanegan. Sapete  ci sono molti musicisti davvero fantastici, alcune persone conoscono Seattle grazie a dei musicisti che sono venuti dal grande Nord-Ovest e alcuni di quei ragazzi erano cantanti unici. Mark con la sua voce potente era certamente uno di quelli. E’ difficile fare i conti con ciò, almeno in questo momento. Ci mancherà profondamente, ma avremo sempre la sua voce da ascoltare, le sue parole e i suoi libri da leggere. Ha scritto due libri incredibili negli ultimi anni. Volevo solo elaborare queste sensazioni e rendervi partecipi, far sapere a sua moglie e ai suoi cari che le persone di questi vecchi posti stanno pensando a lui e lo amiamo”.

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Marcella D’Amore è artista/pittrice Italiana. Nasce a Roma nel 1965 e si diploma al II Liceo Artistico Statale di Roma nel 1983. Dopo il liceo comincia subito a dipingere, indirizzandosi verso uno stile figurativo paesaggistico. Tra il 1984 ed il 1987 si trasferisce a vivere a Londra ed una volta rientrata a Roma, frequenta le gallerie e i centri culturali della capitale. Dagli anni 90 ai 2000, partecipa a diverse collettive e mostre personali. Durante questo periodo un’altra delle sue passioni, quella per il cinema, cresce con sua grande soddisfazione. Diventa dunque attrice e figurante in film come : ” La Passione di Cristo” di Mel Gibson, “Ocean’s Twelve” di Steven Soderbergh , “Mission Impossible 3” di JJ Abrams , nella serie tv “Roma ” e in un gran numero di fiction e film italiani. Nel 2007 si trasferisce nelle vicinanze di Termoli, Molise. La sua pittura che fino ad allora aveva rappresentato soggetti di giardini inglesi, campagne in fiore, marine con barche a secco, trabocchi; ha una svolta con un cambiamento di stile radicale nel 2011, quando nella sua ambizione di sperimentare nuove tecniche, si orienta verso l’arte astratta sfociando nel simbolismo e nell’informale e soprattutto nella pop art, che sta tuttora sviluppando in un progetto dedicato principalmente al mondo della musica.

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