Glastonbury Festival 25 giugno 2022
Davvero una data da ricordare perché Paul McCartney a 80 anni suonati e di certo l’artista più anziano in assoluto fino ad ora a varcare quel palco, ci ha regalato un bellissimo spettacolo di quasi tre ore.
Non tutti avrebbero creduto che l’ancora amatissimo “Macca”, avrebbe retto ad uno spettacolo del genere.
Paul McCartney continua a farci sognare e gli perdoniamo anche il consistente calo di voce dovuto all’età, ma decisamente ammirevole visto la sua sfida di voler ancora cantare quelle canzoni nella tonalità originale che forse ancora oggi, lasciatemelo dire, qualche giovane avrebbe difficoltà ad interpretare.
Da sempre la voce di Paul è considerata non solo “storica”, ma probabilmente una delle più belle di tutto il panorama della musica pop/rock di tutti i tempi e di tutta la musica “moderna”.
Così il I Got Back Tour di Paul approda a Glastonbury 22 e Paul ci canta ben 38 brani tra i meravigliosi classici dei BEATLES e degli WINGS.
Ma la bellezza del concerto non si ferma qui e come promesso già mesi addietro all’annuncio della sua presenza al Festival che ci sarebbero stati dei graditissimi ospiti, Paul chiama onstage due grandi nomi del rock quali Dave Grohl e Bruce Springsteen.
Sono davvero due amici di vecchia data.
E’ una grande sfida questa anche per Dave Grohl che ha dimostrato tutto il suo innato coraggio a salire su un palco ad esattamente e soltanto tre mesi dalla morte di Taylor Hawkins. “Come potevo mancare?” dice e ci racconta che è lì nonostante qualche disavventura di voli cancellati.
Per Paul questo ed altro, dato che ormai è quasi come un padre ed un padrino per lui.
Paul McCartney e Dave Grohl si lanciano in una trascinante “I Saw Her Standing There” dove tutto ebbe inizio : il primo brano del primo album dei BEATLES ed i BEATLES, la prima band sulla quale Dave Grohl imparò a suonare la chitarra all’età di 9 anni.
Segue una bella cover di “Band On The Run”, più volte interpretata da Grohl e decisamente adeguata per la sua tonalità di voce.
Che dire poi della performance con Bruce Springsteen, nella bellissima cover di “Glory Days” (dove Paul sembra seguire il Boss come uno scolaretto alle prime armi) e la travolgente “I Wanna Be Your Man”.
Paul commuove tutti con una versione ukulele di “Something” in onore di George Harrison e con “Here Today” il brano da lui scritto e dedicato a John Lennon nel 1982.
Il finale è davvero da libri di storia con Paul che canta “Golden Slumbers”/”The End” da “Abbey Road” dei BEATLES e con grande schitarrata finale che coinvolge dapprima i membri della band con Springsteen ma che a breve vengono raggiunti da Grohl , lanciandosi tutti in una vera e propria gara di assolo diretta da Paul stesso.
Nel frattempo Dave Grohl si è cambiato ed indossa una maglietta a manica lunga con la scritta ABBA bene in vista.
Baci ed abbracci con Paul per concludere la serata ed una passerella dove Dave Grohl viene immortalato da diversi fotografi mostrando a tutti il dorso della sua mano destra dove è apparso un nuovo tatuaggio (vero o temporaneo?) chiaramente raffigurante un falco, ovviamente in onore di Taylor Hawkins.
Il pubblico letteralmente impazzito ancora chiama per un bis, ma Paul è irremovibile.
Lui ha già dato tanto.
Che volere di più quando un 80enne, ex Beatle, ti saluta con la ninna nanna?