Corey Taylor, frontman degli SLIPKNOT, in una recente intervista con The You Rock Foundation parla dei suoi problemi con la depressione e come li ha superati con l’aiuto della musica e ricorda a quelli che ne stanno ancora soffrendo di essere forti abbastanza da uscirne.
“Quando ho compiuto 17 anni, ho cominciato ad auto distruggermi e ad attaccare molte persone. Penso che molta della rabbia e della tristezza che avevo dentro cominciavano ad uscire e ho cominciato a reagire ad un sacco di cose. Sono stato senza una casa per circa 2 anni e non sapevo cosa avrei fatto e cosa ne sarebbe stato della mia vita. Non avevo un soldo in tasca, neanche dei quaderni su cui scrivere. Portavo i miei vestiti in giro con me in una busta della spazzatura, vivevo sotto un ponte a Des Moines ed è stata veramente dura. E’ stato un periodo nero per me ed ero arrivato al punto che l’avrei fatta finita. Avevo un rasoio nelle mani e ho cominciato a tagliarmi ma sapevo che non sarei andato fino in fondo; volevo solo sentire qualcosa di forte e reale che mi facesse svegliare e fortunatamente ce l’ho fatta. Alla fine ingoiai delle pillole, mia nonna mi portò al pronto soccorso dove mi diedero dell’ ipecac, vomitai e dovetti trangugiare carbone liquido per permettere al mio stomaco di riprendersi. Questo fu sicuramente il punto più basso che toccai perché mi feci del male da solo. L’unica cosa che mi ha aiutato veramente è stato scrivere. E’ come se quando scrivessi, riuscissi in qualche modo ad uscire dalla depressione. Mi è stato d’aiuto per far uscire quel grido primitivo senza dover effettivamente gridare. Era quello che mi serviva per mettere i piedi per terra, andare avanti e lasciar dietro tutto quello che c’era di negativo.”
In un’intervista del 2006 con MTV, Corey Taylor dichiarò che da alcolista cronico tentò di buttarsi dal balcone dell’ottavo piano dell’Hyatt a Sunset Boulevard nel 2003 e che in qualche modo la moglie lo fermò.
“Il primo anno da sobrio è stato probabilmente l’anno più brutto della mia vita, il mio sistema immunitario era sottosopra, mi sono completamente isolato ed ero sempre debole. Non sapevo chi fossi. Ero conosciuto come un animale da party, che era sempre pronto ad uscire e far festa e ad un tratto ho dovuto capire chi ero senza quello e mi ci è voluto molto tempo. Ho dovuto anche allontanare mia moglie per un po’ e mi sono sentito un testa di cazzo.”