Ozzy Osbourne torna a far parlare di sè. Come ben noto di recente ha rivelato al mondo di essere affetto da morbo di Parkinson e che si sta curando.
Poi ha ammesso con profondo rammarico, di non essere sicuro di quanto vivrà o se avrà la forza di affrontare gli anni a venire.
Ora, impegnato nella promozione del suo ultimo album “Ordinary Man” e ospite con la consorte Sharon, a Broken Record di Rick Rubin, ha ricordato i suoi anni con i BLACK SABBATH, nominando ciascun membro della band: Geezer Butler, bassista e paroliere ed il batterista Bill Ward, per cominciare, definiti da Osbourne grandissimi musicisti. Ma è su Tony Iommi la maggior sorpresa.
Confessa che Tony Iommi gli ha sempre fatto paura e che la cosa continua anche oggi.
Lo definisce il membro più insostituibile della band e persona incredibilmente determinata, deciso a continuare con il loro progetto d’addio fino a quel momento (2012), anche quando stava combattendo il cancro.
Aggiunge inoltre :
“E in realtà, ancora ad oggi, non capisco come faccia a suonare la chitarra, perché non ha i polpastrelli. Suona con le dita di plastica.”
Ed in riferimento alla sua stessa malattia, ricorda come Iommi abbia affrontato invece la sua e dell’effetto che la presenza del chitarrista provoca in lui:
“Quando gli hanno diagnosticato il cancro lui lo ha semplicemente affrontato. Lui è fatto così. Io sono così (Ozzy è praticamente in lacrime), lui: ‘Farò tutto quello che devo.’ Lui è molto calmo … lui è la vera anima della band. Mi dicevano: ‘Perché cantavi sempre sul lato del palco?’ Che diavolo ne so … è solo paura, suppongo. Perché Tony, è una delle poche persone che potrebbe entrare in questa stanza in questo momento e mi sentirei intimidito. Mi intimidisce, e lo sa.”
Tornando indietro nel tempo, alla fine degli anni sessanta Tony Iommy e Bill Ward, si uniscono con il bassista Geezer Butler ed il cantante Ozzy Osbourne, per formare i POLKA TULK BLUES BAND che ben presto sarebbe diventata i BLACK SABBATH, dopo aver assistito ad un affollato spettacolo di matinée dell’omonimo film di Boris Karloff. La band registrò in un solo giorno l’album di debutto sotto la Vertigo Records.
Per “Back Sabbath” fu disco di platino. Il decennio degli anni 70 fu per loro incredibile.
Purtroppo tra i successi ottenuti ci furono moltissimi problemi legati ad eccessi con sostanze di ogni tipo ed alcool, che resero alquanto difficile la produzione artistica, andare in tour ed il rapporto umano all’interno della band.
Ciò nonostante, proprio in quel decennio i BLACK SABBATH hanno prodotto pietre miliari nella storia del rock e del metal quali “Paranoid” (1970) e “Sabbath Bloody Sabbath” (1973).
Poi negli anni a venire, per Osbourne fu un continuo entrare ed uscire dal gruppo e dunque più volte sostituito. Tra i vari sostituti sicuramente spiccano su tutti il mitico Ronnie James Dio e Ian Gillian, quest’ultimo già frontman dei DEEP PURPLE.
Poi il rientro definitivo nel 2010, dopo la morte di Ronnie James Dio.
La vera prima reunion della band avviene nel 2011, ma senza Ward, ritiratosi, non contento del nuovo contratto. Da allora in poi, dopo continui alti e bassi, compresa la brusca interruzione per via della malattia di Iommi nel 2012, la band si scioglie definitivamente il 4 febbraio del 2017 tenendo l’ultimo concerto a Birmingham, la stessa città dove tutto ebbe inizio nel 1968.
L’evento ebbe luogo alla Genting Arena e nello stesso anno, il 17 novembre, venne pubblicato l’album live “The End, Live in Birmingham”.
Ozzy Osbourne ha dichiarato di non essere rimasto soddisfatto del loro tour di addio e di non essere stato contento neppure di lavorare con Iommi. Sembra che qualcosa che il chitarrista disse “lo confuse” perché pensava che si fossero tutti divertiti durante il viaggio.