Il concerto dei DEPECHE MODE allo Stadio Olimpico di Roma, lo scorso 12 luglio, si presenta subito come un grande requiem macabro, data anche la scenografia che spesso presenta dei teschi sullo sfondo.
Del resto era già scritto e senza volerlo quando l’ultimo album della leggendaria band britannica uscito il 24 marzo scorso ha per titolo “Memento Mori”, che traduciamo letteralmente come “Ricordati che devi morire” e già concepito quando Andrew Fletcher era ancora tra noi.
Certo a noi Italiani la cosa fa un po’ sorridere e ci riporta ad una frase storica del famoso film con la coppia Troisi e Benigni, “Non ci resta che piangere“, ma qui amici cari è proprio vero che non ci resta che piangere, poiché la perdita di Andrew Fletcher, tastierista, polistrumentista, compositore e membro fondatore dei DEPECHE MODE, ci è giunta inaspettata come molte altre avventure aimé lo scorso anno nel mondo della musica e dello spettacolo, e che di certo hanno lasciato un vuoto incolmabile.
A lui Dave Gahn e Martin Gore, i due membri superstiti, hanno voluto dedicare l’album ed il tour che in questi giorni ha toccato ben tre città italiane (oltre a Roma seguono le date di Milano e Bologna).
Il viaggio musicale di Dave e Martin ci porta dai brani più recenti a quelli più storici che toccano il cuore, ricordandoci magari i tempi della nostra gioventù e facendoci ancora ballare con le lacrime agli occhi.
Il concerto si apre con “My Cosmos Is Mine”.
Ma mentre una gigantesca M sovrasta l’altrettanto palco imponente, lo show sembra arrancare tra brani più lenti, quasi vediamo Dave trascinarsi impietrito dal dolore, cantando con la sua voce inconfondibile e profonda.
“Wagging tongue”, “Walking in my shoes”, “Sister of the night” … e il
pubblico ascolta in un silenzio quasi tombale.
Nel momento che la band intona le prime inconfondibili note di “Everything Counts” il pubblico comincia davvero a scaldarsi.
E non mancano poi brani come “Question of Lust”, “Stripped”, “Ghost Again” (il bel singolo dal nuovo album) e quello che da sempre manda in delirio i fan, l’inevitabile “Enjoy the Silence”.
Dave Gahn non ha perso il suo smalto e il cantante, ora 61enne continua a difendersi molto bene, non solo nella bella voce baritonale, ma anche nella sua performance dalle mille pose ed instancabili balli.
Dave sa essere selvaggio, commovente, mistico, elegante … Come se recitasse in un grande film dove l’attore principale deve adeguarsi ad ogni circostanza.
Non si dimentica l’assenza di Andrew e lo stesso Dave ad un certo punto, invita il pubblico a fargli un applauso.
Ora anche le foto del rimpianto musicista riempiono la scena.
A ciascuno il proprio modo di elaborare un lutto.
Dave e Martin ci comunicano in una sorta di grande rassegnazione che la morte è l’inevitabile conseguenza della vita e bisogna accettarla qualsiasi essa sia ed in qualsiasi momento questa si presenti.
Al momento del bis ascoltiamo “Just can’t get enough”, “Never Let Me Down Again” e “Personal Jesus”.
I DEPECHE MODE non suonano in Italia dal 2017 quando con il tour dell’album “Spirit” si era anche allora esibiti a Roma allo Stadio Olimpico.
La band sta già programmando le nuove date per il tour del 2024.
Saranno di nuovo nel nostro paese il 23 marzo al PalaAlpitour di Torino e il 28 e 30 marzo al Mediolanum Forum di Assago, Milano.
Scaletta del concerto :
“My cosmos is mine”
“Wagging tongue”
“Walking in my shoes”
“It’s no good”
“Sister of night”
“In your room”
“Everything counts”
“Precious”
“Speak to me”
“Question of lust”
Soul with me”
“Ghosts again”
“I feel you”
“A pain that I’m used to”
“World in my eyes”
“Wrong”
“Stripped”
“John the revelator”
“Enjoy the silence”
“Waiting for the night”
“Just can’t get enough”
“Never let me down again”
“Personal Jesus”