DAVE GROHL

Dave Grohl è apparso sul podcast di Bill Simmons mercoledì scorso e ha detto al conduttore di The Ringer che il nuovo album dei FOO FIGHTERS è finito.

Come è noto la band quest’anno celebra il venticinquesimo anno di attività e dunque è probabile voglia suggellare l’avvenimento con la pubblicazione del loro decimo album da studio, di cui però Dave Grohl non rivela ancora nè il titolo e nè la data di uscita.

Nella lunga e molto interessante intervista Dave Grohl affronta diversi argomenti, alcuni dei quali già molto spesso citati in altre occasioni.

Parla della sua carriera, della musica, che dopo la morte di Kurt Cobain divenne la sua principale ragione di vita e dunque la spinta a continuare.

Poi a sorpresa, nel mezzo del discorso, quasi come un bambino ansioso di dare la bella notizia, rivela :

“Abbiamo appena finito di fare un disco. Alcune di quelle canzoni, le migliori accadono in 45 minuti. Poi ci sono altre canzoni – c’è un riff sul nuovo disco a cui ho lavorato per 25 anni. La prima volta che l’ho provato è stato nel mio seminterrato a Seattle.”

Quel famoso seminterrato dove ripete ancora una volta, incise nelle pause dei tour con i NIRVANA, diversi brani o scheletri di brani e parte dei quali videro la luce nel primo disco, allora sperimentale, dei FOO FIGHTERS.

“Quando abbiamo cominciato, non eravamo neppure una band allora”, dice: “Era solo una cassetta demo, suonai tutti gli strumenti e registrai in cinque giorni. I NIRVANA erano finiti, non sapevo cosa fare ed ero molto depresso. Mi dissi che ne avevo abbastanza e che sarei andato in studio a registrare del materiale per conto mio. Registrai almeno cento cassette e feci una cover di alcuni brani e li misi su una e la chiamai FOO FIGHTERS perché non volevo neppure figurare io in prima persona. Preferivo pensassero tutti: ‘Oh che figo, un nuovo gruppo!’. Poi cominciati e distribuire le copie in giro e chiamai Nate e Pat e il gruppo partì.”

Inoltre Grohl ha anche detto a Simmons che sta lavorando a un documentario sul “van touring” (tour in furgone), che è qualcosa che tutte le band possono aver fatto e a cui possono fare riferimento. Dice: “A quel tempo, era così che facevano le band più giovani e indipendenti … Il furgone era il tour bus per i punk rocker negli anni ’80. Tutti avevano un furgone. Ho intervistato tutti e rimarrai sorpreso nel sapere che anche i BEATLES andarono in tour in un furgone. GUNS’N’ROSES , METALLICA, U2. Tutti. Il film non parla tanto di fantastici aneddoti sui tour in furgone, ma riguarda più il desiderio di farlo. Perché qualcuno dovrebbe rinunciare a tutto, a lasciare il lavoro, a lasciare la casa e tutto alle spalle, solo per inseguire questo sogno senza alcuna garanzia che potrai mai farcela? E muori di fame, sanguini, sei malato, sei incazzato, finisci in prigione e combatti, ma arrivi sempre al prossimo concerto. E’ sorprendente che tutti hanno la stessa storia ed è assolutamente la chiave del successo. Se lo fai in modo normale, non funzionerà. Ma se hai quella cosa in cui “non posso sopravvivere se non faccio questo” è quello che devi fare. È bellissimo ascoltare i tuoi eroi tornare a quegli anni, parlarne e dire: “Non c’è niente di più nella vita che voglio fare”, e poi vedere i loro sogni diventare realtà.”

Il successo è assicurato come fu per i precedenti documentari ad opera di Dave Grohl. “Sound City”, il primo, pluri premiato, nel 2013 dove il frontman rendeva omaggio allo studio di registrazione della San Fernando Valley, in chiusura proprio in quell’anno e che è stato il luogo di numerose sessioni di registrazione storiche, tra cui anche “Nevermind” dei NIRVANA. Mentre nel 2014, i FOO FIGHTERS pubblicarono una breve docuserie e vero e proprio viaggio attraverso la cultura e la musica di otto città chiave degli Stati Uniti, trasmessa su HBO in coincidenza con il loro album di “Sonic Highways”.

L’ultimo album da studio dei FOO FIGHTERS, “Concrete and Gold”, è stato pubblicato nel settembre 2017.

I FOO FIGHTERS saranno di nuovo in tour nella tarda primavera di quest’anno e durante l’estate con già diverse date annunciate e di cui le ultime due appena comunicate al Festival di Nimes in Francia il 16 e 17 giugno.

Articolo PrecedenteLEVANIA: il video di ‘Reflections’
Articolo SuccessivoMACHINE HEAD: ascolta la nuova ‘Circle The Drain’
Marcella D’Amore è artista/pittrice Italiana. Nasce a Roma nel 1965 e si diploma al II Liceo Artistico Statale di Roma nel 1983. Dopo il liceo comincia subito a dipingere, indirizzandosi verso uno stile figurativo paesaggistico. Tra il 1984 ed il 1987 si trasferisce a vivere a Londra ed una volta rientrata a Roma, frequenta le gallerie e i centri culturali della capitale. Dagli anni 90 ai 2000, partecipa a diverse collettive e mostre personali. Durante questo periodo un’altra delle sue passioni, quella per il cinema, cresce con sua grande soddisfazione. Diventa dunque attrice e figurante in film come : ” La Passione di Cristo” di Mel Gibson, “Ocean’s Twelve” di Steven Soderbergh , “Mission Impossible 3” di JJ Abrams , nella serie tv “Roma ” e in un gran numero di fiction e film italiani. Nel 2007 si trasferisce nelle vicinanze di Termoli, Molise. La sua pittura che fino ad allora aveva rappresentato soggetti di giardini inglesi, campagne in fiore, marine con barche a secco, trabocchi; ha una svolta con un cambiamento di stile radicale nel 2011, quando nella sua ambizione di sperimentare nuove tecniche, si orienta verso l’arte astratta sfociando nel simbolismo e nell’informale e soprattutto nella pop art, che sta tuttora sviluppando in un progetto dedicato principalmente al mondo della musica.

Nessun Commento