IGGY POP

“Post Pop Depression”, l’ultimo album di Iggy Pop in collaborazione con Josh Homme è un piccolo capolavoro.

Iggy Pop ci propone un rock tra i più raffinati, senza reminiscenze punk, forse più vicino alla new wave degli anni 80 e vagamente anche allo stoner.

La sua voce baritonale di Pop è così avvolgente e persuasiva che, anche quando si fa più cupa e rauca,  non lascia mai l’ascoltatore indifferente.

Gli arrangiamenti sono curati nel minimo dettaglio, sottolineati dall’ottima esecuzione della splendida band, formata da Josh Homme oltre alla voce, alla chitarra, basso, piano, sintetizzatore e mellotron; Dean Fertita (dai QUEENS OF THE STONE AGE) alla chitarra, basso, piano e sintetizzatore e Matt Helders (dagli ARCTIC MONKEYS) alle voce, batteria e percussioni.

Iggy Pop e Josh Homme hanno iniziato a lavorare a questo album nel gennaio del 2015 ed è stato registrato tra gennaio e marzo dello stesso anno, presso l’ormai leggendario studio Rancho De La Luna situato nel parco nazionale di Joshua Tree in California.

Contiene in tutto nove tracce. E’ una promessa di buon ascolto già dal brano di apertura “Break Into Your Heart”, cui segue il primo singolo estratto “Gardenia” che aveva debuttato lo scorso 21 gennaio durante il Late Show con Stephen Colbert.

Ma forse l’album raggiunte la sua punta più alta nel brano “Sunday” nella bella voce femminile in dissolvenza sulla parte orchestrata come l’eco di un tempo passato che ritorna e ma che non si perde mai.

Mentre in “German Days” è chiaro il riferimento del suo periodo berlinese diviso con David Bowie nella seconda metà degli anni 70.

Potremmo tranquillamente considerare questo album come un’evoluzione del passato nel mondo odierno.

Pop e Homme non disdegnano il progresso o la tecnologia, ne sono consapevoli nella loro storia di mostri sacri, ed è questo che rende il lavoro ancora di più una perla rara nel panorama musicale di questi giorni.

Pensi a Iggy Pop e non puoi non riflettere sul fatto che dopo la scomparsa di Lou Reed e David Bowie, egli sia l’ultimo più improbabile sopravvissuto.

Nel suo diciassettesimo album da studio, Pop ritorna graffiante su suoi passi, rimanda il suo precedentemente annunciato ritiro dalle scene in un’altro futuro, visto che con Homme e band (ampliata dalla presenza di Matt Sweeney al basso e Troy Van Leeuwen, sempre dai QOTSA, alla chitarra) sono già attualmente in tour negli Stati Uniti e saranno presto in Europa, peccato solo che al momento non siano previste date in Italia.

Come lo stesso Iggy Pop ci insegna : mai fare programmi nella vita.

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Marcella D’Amore è artista/pittrice Italiana. Nasce a Roma nel 1965 e si diploma al II Liceo Artistico Statale di Roma nel 1983. Dopo il liceo comincia subito a dipingere, indirizzandosi verso uno stile figurativo paesaggistico. Tra il 1984 ed il 1987 si trasferisce a vivere a Londra ed una volta rientrata a Roma, frequenta le gallerie e i centri culturali della capitale. Dagli anni 90 ai 2000, partecipa a diverse collettive e mostre personali. Durante questo periodo un’altra delle sue passioni, quella per il cinema, cresce con sua grande soddisfazione. Diventa dunque attrice e figurante in film come : ” La Passione di Cristo” di Mel Gibson, “Ocean’s Twelve” di Steven Soderbergh , “Mission Impossible 3” di JJ Abrams , nella serie tv “Roma ” e in un gran numero di fiction e film italiani. Nel 2007 si trasferisce nelle vicinanze di Termoli, Molise. La sua pittura che fino ad allora aveva rappresentato soggetti di giardini inglesi, campagne in fiore, marine con barche a secco, trabocchi; ha una svolta con un cambiamento di stile radicale nel 2011, quando nella sua ambizione di sperimentare nuove tecniche, si orienta verso l’arte astratta sfociando nel simbolismo e nell’informale e soprattutto nella pop art, che sta tuttora sviluppando in un progetto dedicato principalmente al mondo della musica.

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