Steve Albini, cantante e chitarrista noto soprattutto per aver prodotto alcuni degli album più innovativi e influenti del genere alternative rock, è morto di infarto il 7 maggio nel suo studio di registrazione Electrical Audio di Chicago. Aveva 61 anni.
La morte e la causa della morte di Albini sono state confermate da Taylor Hales di Electrical Audio.
Albini acquistò lo studio Electrical Audio di Chicago nel 1995, e continuò a lavorarvi e ad operare fino a questo 7 maggio.
Nato il 22 luglio 1962 a Pasadena, Steve Albini si è trasferito nell’area di Chicago dopo il liceo per studiare giornalismo alla Northwestern University. Nel frattempo, iniziò a scrivere per fanzine punk rock locali e iniziò a registrare e progettare album per band locali.
In seguito Albini formò la band BIG BLACK con sede a Chicago nel 1981, registrando il primo di numerosi album, un EP per l’etichetta di Chicago Ruthless Records, un’etichetta da lui co-gestita. La band durò fino al 1987.
Pur essendo un dotato polistrumentista Albini indirizzò il suo lavoro principalmente come ingegnere del suono.
Come da lui stesso affermato in un’intervista del 2018, Albini ha stimato di aver progettato diverse migliaia di dischi, principalmente di musicisti rock underground.
Le collaborazioni più note di Albini furono con PIXIES, THE BREEDERS, THE JESUS LIZARD, PJ Harvey, Jimmy Page e Robert Plant (come Page and Plant), Fred Schneider, THE STOOGES, MANIC STREET PREACHERS, Jarvis Cocker, THE FLESHTONES, THE MEMBRANES, CHEAP TRICK, MOTORPSYCHO, VERUCA SALT e THE AUTEURS.
Ma nella storia del rock il nome di Albini resterà per sempre legato ai NIRVANA. Kurt Cobain, che era rimasto colpito dalla produzione di Albini degli album dei Pixies “Surfer Rosa“ e “The Breeders’ Pod”, assunse Steve nel 1993 per lavorare al suo terzo ed ultimo album della band, “In Utero”.
“In Utero” fu pubblicato il 21 settembre 1993. L’album fu un grande successo commerciale e di critica, con un elenco di canzoni che sarebbero diventate tra le migliori e più popolari dei NIRVANA: “Serve the Servants”, “Scentless Apprentice”, “Dumb”, “Pennyroyal Tea” e i grandi successi “Heart-Shaped Box” e “All Apologies”.
La perdita di Steve Albini ci coglie di sorpresa e ci rattrista profondamente.
La sua scomparsa ha scosso tutto il mondo della musica, anche artisti non particolarmente legati al mondo del punk e dell’alternative.
Moltissime le manifestazioni di affetto e cordoglio da ogni parte del mondo.