CHRIS CORNELL

È la sera del 17 maggio a Detroit, Michigan, quando Chris Cornell, frontman dei SOUNDGARDEN nonché uno dei più elogiati artisti del panorama musicale attuale, muore improvvisamente.

La notizia è stata prontamente confermata da Brian Bumbery, agente del cantante, a The Associated Press. “È stato tutto improvviso e inaspettato” ha commentato il rappresentante, aggiungendo che collaborerà con le autorità assieme alla famiglia dell’artista per stabilire le cause ancora sconosciute del decesso.

TMZ ha diffuso la notizia del ritrovamento del corpo del musicista nel bagno, con una corda attorno al collo, in una camera d’hotel al MGM Grand Detroit. Da quanto riportato la moglie avrebbe chiamato un amico di famiglia perché andasse a controllare le condizioni di Cornell.

Tuttavia, solo poche ore prima, Cornell, 52 anni e forza motrice dell’intenso tour in corso, aveva pubblicato un tweet per annunciare di essere finalmente tornato nella Rock City che non avrebbe dato adito a speculazioni in un primo momento dopo la sua morte. La band si era poi esibita al Fox Theatre, opening act THE PRETTY RECKLESS. Nulla durante lo show avrebbe fatto presagire ciò che sarebbe successo mercoledì notte.

Dopo la reunion del 2010 con i SOUNDGARDEN, Chris Cornell aveva deciso di riprendere l’attività con la band a distanza di tredici anni dallo scioglimento dovuto a tensioni interne. Il gruppo doveva inoltre tornare in studio prossimamente per la registrazione del nuovo album, seguito dell’acclamato King Animal.

Il gruppo, formatosi nel 1984, è stato uno dei fiori all’occhiello di Seattle durante gli anni ’90, figurando tra i protagonisti della scena grunge emergente affianco a band quali NIRVANA, ALICE IN CHAINS e PEARL JAM.

In pole position nelle classifiche dei migliori vocalist alternative e non di Hit Parader, Rolling Stone, MTV, nonché eletto “Rock’s Greatest Singer” su Guitar World dai fans, Cornell aveva consolidato il successo formando supergruppi quali AUDIOSLAVE, con i tre quarti dei RAGE AGAINST THE MACHINE, allora rimasti senza cantante, e, ancora prima, TEMPLE OF THE DOG, collaborazione dalla breve vita con i futuri membri dei PEARL JAM.

Inarrestabile talento musicale, l’artista si era fatto strada anche nel cinema, dapprima partecipando con un cameo in “Singles” di CAMERON CROWE e come volto per la campagna dello stilista John Varvatos, per poi passare alla realizzazione di colonne sonore per l’iconica serie di James Bond in “007: Casino Royale”, il quale gli valse una nomination ai Grammy 2008, “Wayne’s World”, “Mission Impossible 2”, “Singles”, “Superman”, “12 anni schiavo” e molte altre.

Tra gli altri, sono inoltre degne di nota le collaborazioni live e in studio con Alice Cooper, Brian May dei QUEEN, Dave Grohl di FOO FIGHTERS e precedentemente NIRVANA, Slash, Carlos Santana, LINKIN PARK e Duff McKagan. Nel 2015 erano inoltre circolate voci, successivamente smentite dallo stesso artista, della partecipazione di Cornell in qualità di vocalist alla tanto agognata reunion dei LED ZEPPELIN.

La notizia della morte del cantante ha già fatto il giro del mondo e il primo collega ad esprimere il proprio rammarico a riguardo è stato Joe Perry degli AEROSMITH. “La notizia di oggi riguardante Chris Cornell mi ha reso molto triste. È una triste perdita di un gran talento per il mondo, i suoi amici e la sua famiglia. Riposa in pace.”

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Giulia Rettaroli nasce nel 1996, milanese doc, e si diploma perito turistico appassionandosi sin da subito a lingue e culture straniere. Allo studio si affiancano naturalmente la passione per il cinema (sci-fi e classici del genere horror in primis) e per la musica. Dischi, biografie, documentari, vecchi numeri di Melody Maker e Rolling Stone trovano posto tra chitarra e amplificatore e si moltiplicano negli anni alla scoperta del sound di artisti come Led Zeppelin, Black Sabbath, Beatles oltre che di Pink Floyd, Motörhead, Nirvana e via dicendo. Personalità come Frank Zappa e Lester Bangs incidono inoltre fortemente nel suo senso critico. Oggigiorno si diletta nello studio del danese, nel collezionismo di dischi che hanno fatto la storia della musica e, naturalmente, nella scrittura di recensioni et simili.

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