A quasi trent’anni dalla scomparsa di Kurt Cobain, la musica dei NIRVANA sembra non morire mai ma anzi ad essere ancora fonte di ispirazione per musicisti ed artisti da tutto il mondo.

Il grunge è ancora molto vivo, nonostante sia stato il genere musicale per eccellenza degli anni 90.

Ne è la prova proprio in questi giorni il nuovo film di Batman, presente nelle sale di mezzo mondo e anche nelle nostre, diretto dal regista e sceneggiatore Matt Reeves e con l’attore Robert Pattinson, nei panni del supereroe.

Reeves racconta in una intervista a Empire del perché della scelta del brano dei NIRVANA “Something in the way”, nella colonna sonora del film. 

E’ solito ascoltare molta musica mentre scrive ed era proprio “Somenthing in the way” la canzone che stava sentendo nel momento che cercava una ispirazione per il per il suo Batman.

Senza nulla togliere ai bellissimi e più recenti film di Christopher Nolan , Reeves ci mostra un “uomo pipistrello” sotto una diversa luce ed il brano dei NIRVANA si adatta perfettamente.

Non anticipo nulla, ma l’impatto della musica con il film è ancora una volta vincente.

“Something in the way” (che in italiano abbiamo interpretato come “Qualcosa tra le scatole”), è la dodicesima traccia dell’album “Nevermind” e Kurt Cobain scrisse questa canzone pensando alla sua adolescenza, nei primi anni 80, ed alla assidua frequentazione del ponte di Young Street ad Aberdeen in uno dei periodi più tragici della sua vita quando abbandonò la scuola e si trovò praticamente senza casa e senza famiglia. Anni più tardi Krist Novoselic e la sorella Kim avrebbero chiarito che effettivamente Kurt non aveva mai veramente vissuto sotto quel ponte, come il mito aveva fatto intendere per lungo tempo.

Certo è che il brano racconta il disagio giovanile ed il difficile rapporto che questi aveva avuto con la sua famiglia, sballottolato da una casa ad un’altra e spesso costretto a dormire in qualche sala  d’aspetto di una stazione o di uno ospedale o andare avanti grazie all’aiuto di qualche buona famiglia di amici, pur di avere un tetto sulla testa e poter mangiare.

Per la colonna sonora del film il brano è stato modificato. Alla parte base originale che tutti conosciamo con Kurt accompagnato appena da una chitarra acustica, da un violoncello ed un accenno di batteria, sono stati aggiunti un pianoforte, altre percussioni ed una parte orchestrale.

Per quanto si possa arrangiare nuovamente, il fascino resta come un tempo, immortale, come la musica dei NIRVANA.

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Marcella D’Amore è artista/pittrice Italiana. Nasce a Roma nel 1965 e si diploma al II Liceo Artistico Statale di Roma nel 1983. Dopo il liceo comincia subito a dipingere, indirizzandosi verso uno stile figurativo paesaggistico. Tra il 1984 ed il 1987 si trasferisce a vivere a Londra ed una volta rientrata a Roma, frequenta le gallerie e i centri culturali della capitale. Dagli anni 90 ai 2000, partecipa a diverse collettive e mostre personali. Durante questo periodo un’altra delle sue passioni, quella per il cinema, cresce con sua grande soddisfazione. Diventa dunque attrice e figurante in film come : ” La Passione di Cristo” di Mel Gibson, “Ocean’s Twelve” di Steven Soderbergh , “Mission Impossible 3” di JJ Abrams , nella serie tv “Roma ” e in un gran numero di fiction e film italiani. Nel 2007 si trasferisce nelle vicinanze di Termoli, Molise. La sua pittura che fino ad allora aveva rappresentato soggetti di giardini inglesi, campagne in fiore, marine con barche a secco, trabocchi; ha una svolta con un cambiamento di stile radicale nel 2011, quando nella sua ambizione di sperimentare nuove tecniche, si orienta verso l’arte astratta sfociando nel simbolismo e nell’informale e soprattutto nella pop art, che sta tuttora sviluppando in un progetto dedicato principalmente al mondo della musica.

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