Dave grohl

Sembra quasi impossibile che l’instancabile Dave Grohl fondatore, frontman ed autore principale della band rock di successo dei FOO FIGHTERS, abbia dovuto affrontare nella sua vita molteplici problemi di salute e persino la battaglia contro la depressione.

Dave Grohl non sembra mancare nulla, essendo leader di una delle più importanti e prolifiche band rock del pianeta con 12 Grammy vinti e numerosi altri premi, un discreto successo come regista di fortunati documentari, video clip ed ora anche film e non per ultimo, un apprezzato scrittore dato che la sua autobiografia, “The Storyteller”, ha già venduto milioni di copie in diversi paesi.

Ma come si racconta anche in questo simpatico libro, una lettura da non perdere per gli amanti del genere, problemi fisici e incidenti vari sofferti da bambino ed adolescente a parte, ricordiamo che nel giugno del 2015 durante una data in Svezia, Dave Grohl è caduto dal palco rompendosi la gamba e lussando la caviglia destra.

Ciò nonostante, dopo un primo intervento seduta stante per rimettere a posto la caviglia e per una ingessatura temporanea, è tornato poi sul palco per due ore e mezza per finire il concerto.

A seguito dell’incidente i FOO FIGHTERS hanno dovuto cancellare le date successive e Grohl è stato invece sottoposto ad intervento chirurgico, cui è seguita una lunga e dolorosa ripresa con grucce e molta fisioterapia.

Ma anche lì Grohl non si è dato per vinto e in breve tempo era di nuovo on the road, riprendendo il tour questa volta non più in piedi ma seduto su un trono da lui stesso progettato.

E’ andato avanti così per mesi fino al 13 novembre 2015, con  l’ultima data in Italia, all’Unipol Arena (Bologna).

Il tour si conclude tragicamente a seguito degli attentati di Parigi e la seconda data a Torino  del giorno dopo, viene cancellata.  

In un’intervista a Kerrang, Grohl ha ricordato: “Quando siamo tornati a casa da quell’ultimo viaggio, tutti erano davvero esausti e stavo ancora cercando di camminare. Ero ancora con le stampelle e stavo solo cercando di rimettere in forma il mio corpo, ed ero così prosciugato dal tour. Di solito, alla fine di un paio d’anni in tour, dai la colpa alla musica e alla band per tutti i tuoi problemi, quindi vuoi allontanartene. Non volevo prendere in mano una chitarra. Non mi sentivo creativo, prolifico o ispirato. Quindi sono appena tornato alla vita domestica normale e tranquilla. Dopo aver finito tutto quel tour, ho attraversato una fase depressiva davvero strana in cui mi sono fatto la barba e avevo il pigiama e non sono uscito di casa per settimane. E’ stato allora che mi sono reso conto che la musica non era la cosa che stava peggiorando la mia vita, ma in realtà era la cosa che la rendeva sempre migliore”.

Era esattamente la stessa depressione che aveva colpito Grohl molti anni prima, nel 1994, dopo la morte di Kurt Cobain.

Grohl ha dichiarato diverse volte che per mesi non era più in grado ne di ascoltare e ne di fare musica e che l’unica cosa per lui era di scappare da tutto questo, viaggiando ed eclissandosi in un lontano, nascosto buco del mondo, in Irlanda, il paese di origine della sua famiglia da parte di sua madre.

Ma presto avrebbe sentito la mancanza della musica, come ragione di vita e di rinascita.

Da qui, prima della fine di quell’anno, il primo disco dei FOO FIGHTERS, che Grohl avrebbe poi registrato a Seattle, suonando tutti gli strumenti.

La depressione è una costante nella vita di Grohl.

Lui stesso ha ammesso di aver trovato più volte aiuto, anche finendo sotto analisi.

Alcuni dei suoi migliori amici fraterni e colleghi ne sono stati preda e sfortunatamente la maggior parte di loro sono scomparsi : Kurt CobainChris CornellChester Bennington tra i più noti.

Grohl è stato ed è anche un grande sostegno per il suo compagno di avventure Taylor Hawkins. Il batterista è anche lui una vittima dichiarata della depressione e anche per questi la musica, ha sempre costituito un’ancora di salvezza.

Dice ancora Dave Grohl su Chris CornellChester Bennington e la depressione:

“Sai, quando si tratta di qualcuno come Chris Cornell o Chester, la depressione è una malattia e ognuno la attraversa a modo suo… Penso sempre immediatamente alle loro famiglie, ai loro compagni di band, e solo… attraversare qualcosa come il suicidio, è una lunga strada, e Chris era un ragazzo così bello. Era una persona così dolce ed era così talentuoso. Aveva così tanto da offrire che è stato un vero shock sentire che se n’era andato. Penso che la salute mentale e la depressione siano qualcosa che le persone dovrebbero davvero prendere sul serio. C’è uno stigma collegato ad esso che è sfortunato, dipende proprio da come vi prendete cura di voi stessi in qualsiasi modo. Credo che sia importante che le persone cerchino di prendersi cura di se stesse anche in quel modo. E non è facile, sai? La vita è dura”.

Dave Grohl ha saputo combattere ancora una volta la depressione a seguito della conclusione del tour del 2015, di nuovo e come aveva fatto nel 1994, lavorando a del nuovo materiale dal quale più tardi è scaturito l’album dei FOO FIGHTERS “Concrete and Gold”.

Altra musica ed altri tour sono seguiti dopo la pubblicazione nel settembre 2017.

Nel febbraio del 2019 una nuova interruzione dalle scene ed un’altro doloroso intervento.

Questa volta si tratta del bicipite del braccio sinistro. Non è molto chiaro come Grohl se lo sia procurato, forse ricadendo da un palco all’inizio di quell’anno, ma per un periodo è anche costretto ad indossare un tutore.

Ha detto Grohl  in quella circostanza: “Mi sono strappato il bicipite dal muscolo. Hai mai visto qualcuno farlo? Quindi ho dovuto occuparmi di questo, e non vedevo l’ora di tornare a suonare, e ho deciso che dato che torneremo un po’ tardi, dobbiamo lavorare molto duramente”. Ma anche questa volta e con le dovute cure, Grohl è di nuovo in tour tra la primavera e l’estate, mentre con la band sta già lavorando al prossimo album.

Anche durante il Corona virus Grohl ha cercato di non perdersi mai d’animo, nonostante molti impegni saltati e poi recuperati lo scorso anno.

“Sono una persona piena di speranza” dice, e se è vero che la speranza è sempre l’ultima a morire, Grohl ne è davvero la prova vivente.

Siamo ormai nel 2022 e per Dave Grohl ed  i FOO FIGHTERS, c’è ancora molta strada da fare.

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Marcella D’Amore è artista/pittrice Italiana. Nasce a Roma nel 1965 e si diploma al II Liceo Artistico Statale di Roma nel 1983. Dopo il liceo comincia subito a dipingere, indirizzandosi verso uno stile figurativo paesaggistico. Tra il 1984 ed il 1987 si trasferisce a vivere a Londra ed una volta rientrata a Roma, frequenta le gallerie e i centri culturali della capitale. Dagli anni 90 ai 2000, partecipa a diverse collettive e mostre personali. Durante questo periodo un’altra delle sue passioni, quella per il cinema, cresce con sua grande soddisfazione. Diventa dunque attrice e figurante in film come : ” La Passione di Cristo” di Mel Gibson, “Ocean’s Twelve” di Steven Soderbergh , “Mission Impossible 3” di JJ Abrams , nella serie tv “Roma ” e in un gran numero di fiction e film italiani. Nel 2007 si trasferisce nelle vicinanze di Termoli, Molise. La sua pittura che fino ad allora aveva rappresentato soggetti di giardini inglesi, campagne in fiore, marine con barche a secco, trabocchi; ha una svolta con un cambiamento di stile radicale nel 2011, quando nella sua ambizione di sperimentare nuove tecniche, si orienta verso l’arte astratta sfociando nel simbolismo e nell’informale e soprattutto nella pop art, che sta tuttora sviluppando in un progetto dedicato principalmente al mondo della musica.

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