SLASH

Da sempre Slash ha sostenuto che diventare padre è stato un grandissimo stimolo per abbandonare le dipendenze, compresa quella del fumo, che lo hanno afflitto per parte della sua vita.

Dice:

“Non avevo mai fatto piani su questo. Quindi quando è successo è stato il momento più perfetto della mia vita. Quando sono arrivati i bambini, in realtà questo mi ha protetto, più di ogni altra cosa.”

Oggi Slash ha due bei ragazzi, London e Cash Hudson, che hanno adottato il vero cognome di Slash, che come sappiamo, altri non è che lo pseudonimo di Saul Hudson.

Avuti con Perla Ferrar, con la quale Slash ha formalizzato il divorzio nel 2018, i due ragazzi sono molto appassionati di musica, ma è London il vero nuovo musicista della famiglia.

Mentre Cash adora e si occupa di hip hop, London ha voluto seguire in un certo senso le orme paterne, ma invece di diventare un virtuoso della chitarra, ha preferito diventare un batterista.

Ci racconta Slash:

“Il più grande, London, è un batterista rock. E la sua band gli S8NT ELEKTRIC hanno aperto (l’altra sera)  per i DIRTY HONEY ed i MAMMOTH (WVH, la band di Wolfgang Van Halen, figlio di Eddie) a San Diego. Quindi è davvero una specie di viaggio per me. Perché avevo 19 anni quando mi sono unito ai Guns N’Roses e lui ne ha 19 ora ed è in questa band e fa sempre concerti. Quindi è davvero un po’ surreale”.

Precisamente London Hudson, nel 2020, suonava già nei SUSPECT208 assieme ai figli di Robert Trujillo dei METALLICA e del defunto Scott Weiland degli STONE TEMPLE PILOTS, con i quali ha pubblicato due brani di successo nel 2021, dal titolo “Long Awaited” e “All Black”.

Dice London circa la scelta della batteria:

“Suono anche un po’ di chitarra ma è la batteria la mia passione. Non volevo vivere nella fottuta ombra di mio padre. Non credo che potrei mai essere più bravo di lui con la chitarra e non voglio nemmeno provarci. Voglio fare una cosa mia, divertirmi e spero che le persone apprezzino quel che faccio. Nessuno di noi vuole vestire i panni dei propri genitori. Quello che loro hanno fatto è fantastico e vivrà per sempre ma lo faremo anche noi. Stiamo solo cercando di fare qualcosa per la nuova generazione: ispirare i giovani con quello che è avvenuto negli anni 80 e 90”.

Slash si definisce oggi un padre presente, ma non invadente ed è addirittura divertito di poter condividere più o meno le stesse esperienze con il figlio.

Dichiara a tal proposito:

“Come papà rock, sono solo di supporto. Cerco di non farmi coinvolgere troppo. Sulla musica non faccio percepire la mia presenza. Loro fanno solo quello che vogliono fare e se ne sentono il bisogno, per qualche consiglio da parte mia, allora ci sono. E’ bellissimo. Ci scriviamo a vicenda ed io: “Si domani faccio un concerto nel Michigan” e lui, London : “Si domani faccio un concerto a San Diego. Un bel modo per sentirsi vicini.”

https://www.youtube.com/watch?v=m-kmVov1-uw
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Marcella D’Amore è artista/pittrice Italiana. Nasce a Roma nel 1965 e si diploma al II Liceo Artistico Statale di Roma nel 1983. Dopo il liceo comincia subito a dipingere, indirizzandosi verso uno stile figurativo paesaggistico. Tra il 1984 ed il 1987 si trasferisce a vivere a Londra ed una volta rientrata a Roma, frequenta le gallerie e i centri culturali della capitale. Dagli anni 90 ai 2000, partecipa a diverse collettive e mostre personali. Durante questo periodo un’altra delle sue passioni, quella per il cinema, cresce con sua grande soddisfazione. Diventa dunque attrice e figurante in film come : ” La Passione di Cristo” di Mel Gibson, “Ocean’s Twelve” di Steven Soderbergh , “Mission Impossible 3” di JJ Abrams , nella serie tv “Roma ” e in un gran numero di fiction e film italiani. Nel 2007 si trasferisce nelle vicinanze di Termoli, Molise. La sua pittura che fino ad allora aveva rappresentato soggetti di giardini inglesi, campagne in fiore, marine con barche a secco, trabocchi; ha una svolta con un cambiamento di stile radicale nel 2011, quando nella sua ambizione di sperimentare nuove tecniche, si orienta verso l’arte astratta sfociando nel simbolismo e nell’informale e soprattutto nella pop art, che sta tuttora sviluppando in un progetto dedicato principalmente al mondo della musica.

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