MÅNESKIN

Si chiama “Rush” il terzo album da studio dei MÅNESKIN in uscita oggi su tutte le piattaforme streaming.

I puristi e gli haters della band italiana hanno già sparato a zero sul titolo perché è lo stesso che fu per la nota band prog rock canadese RUSH e il loro primo, mitico album che porta il loro nome e che fu pubblicato nel 1974.

Ma questa è decisamente un’altra storia ed altri tempi.

A prescindere dal fatto che la parola “rush” è un termine inglese per indicare fretta, andare di fretta, correre e che non è stato scelto a caso.

E’ infatti l’intento di questo album parlare della frenetica vita a cui siamo sottoposti oggi :

Del peso dei social, dell’apparire cercando una perfezione virtuale, del sogno Americano ancora molto presente dove tutti possono diventare di tutto, ma anche deludente una volta raggiunto l’obiettivo,  ritrovandosi spesso e volentieri in un grande circo mediatico, dove imperano ancora il sesso e gli stravizi.

Attraverso i social puoi avere il mondo in mano e ritrovarti terribilmente solo.

Sei diventato famoso, ma ti manca la vita di prima, quando non c’erano distanze che ti separavano da chi amavi e volevi stringere a te.

Tutte queste denunce e molto di più le troverete nei testi delle canzoni di “Rush”.

Con questo nuovo album i MÅNESKIN dimostrano un grande salto di qualità e maturità sotto molti punti di vista.

Ormai definirli rock/pop band italiana è un po’ poco, mentre invece sono parte di un circuito internazionale che li vede tra gli indiscussi protagonisti.

Oltre ad essere ottimi musicisti ed interpreti, sono una delle band per eccellenza che rispecchiano i tempi che stiamo vivendo, dal loro modo di porsi, vestirsi, provocare.

Più che riferimento per le generazioni future, come ha dichiarato recentemente Tom Morello durante l’intervista a seguito della sua collaborazione per il singolo “Gossip”, i MÅNESKIN come altre giovani band di questi ultimi anni, si rifanno molto a miti del passato (e ne sono custodi), trasformandoli ed adeguandoli al presente.

Non si deve fare l’errore che tutto ciò che è stato venga sepolto, ma anzi venga rivalutato, rivisitato come arricchimento culturale. Ben venga poi proporre qualcosa di nuovo attraverso questa operazione ed i MÅNESKIN ci stanno ancora lavorando, con determinazione e voglia di crescere.

Per “Rush” oltre al super-produttore svedese Max Martin (Celine Dion, Britney Spears,Taylor Swift, Katy Perry), una serie di altri noti produttori va e viene sul disco di 17 tracce il cui ascolto si estende quasi per un’ora.

Oltre ai singoli principali dell’album, “Mammamia”, “Supermodel” , “The Loneliest” e la recente “Gossip” che abbiamo già ampiamente apprezzato, ascoltiamo tra le altre la bellissima “Timezone”, “If Not For You” che ricorda le classiche ballate della migliore produzione statunitense, la trascinante “Feel” sul tema del sesso e della cocaina. I brani in lingua inglese si intrecciano agli altrettanto notevoli in lingua italiana come “Mark Chapman” dal ritmo ossessivo e claustrofobico e che si ispira come noterete dal nome, all’assassino di John Lennon e “La Fine”  con “Il dono della vita”, entrambe perfettamente riuscite sia come testo che come musica.

“Gossip” è su tutti il brano che si distingue di più e anche grazie alla presenza di Tom Morello, il quale non si accontenta solo di essere presente due volte con pre-assolo ed assolo ma partecipa anche al bel videoclip diretto da Tommaso Ottomano, lo stesso che aveva precedentemente realizzato il già mitico video dell’iconica  “The Loneliest”.

Che dire infine di Damiano David, questo giovane artista merita attenzione, voce sensuale e prestanza fisica a parte.

Entrerà presto nella rosa dei migliori frontman attuali, dimostrando sempre di più la sua grinta e desiderio di affermazione.

Del resto per lui non poteva essere altrimenti, essendo nato l’8 gennaio, lo stesso giorno di Elvis Presley e David Bowie.

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Marcella D’Amore è artista/pittrice Italiana. Nasce a Roma nel 1965 e si diploma al II Liceo Artistico Statale di Roma nel 1983. Dopo il liceo comincia subito a dipingere, indirizzandosi verso uno stile figurativo paesaggistico. Tra il 1984 ed il 1987 si trasferisce a vivere a Londra ed una volta rientrata a Roma, frequenta le gallerie e i centri culturali della capitale. Dagli anni 90 ai 2000, partecipa a diverse collettive e mostre personali. Durante questo periodo un’altra delle sue passioni, quella per il cinema, cresce con sua grande soddisfazione. Diventa dunque attrice e figurante in film come : ” La Passione di Cristo” di Mel Gibson, “Ocean’s Twelve” di Steven Soderbergh , “Mission Impossible 3” di JJ Abrams , nella serie tv “Roma ” e in un gran numero di fiction e film italiani. Nel 2007 si trasferisce nelle vicinanze di Termoli, Molise. La sua pittura che fino ad allora aveva rappresentato soggetti di giardini inglesi, campagne in fiore, marine con barche a secco, trabocchi; ha una svolta con un cambiamento di stile radicale nel 2011, quando nella sua ambizione di sperimentare nuove tecniche, si orienta verso l’arte astratta sfociando nel simbolismo e nell’informale e soprattutto nella pop art, che sta tuttora sviluppando in un progetto dedicato principalmente al mondo della musica.

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